Jefferson, un ragazzino, cresciuto in favela. Frequentava la nostra casa fin da bambino. Una famiglia “distrutta” o forse mai esistita: i genitori, separati, avevano abbandonato i figli. Il fratello maggiore vendeva e spacciava droga e, all’età di 15 anni, pochi mesi prima di diventare papà, è ucciso da trafficanti. Certamente Jefferson ha un cuore buono e assetato di bene. Per questo, nonostante tutte le possibilità di scegliere altre vie, rimane fermo nella ricerca del bene, manifestando una rara bontà e una grande capacità di farsi prossimo di chi, come lui, vive in situazioni difficili e spesso disumane.
Pochi giorni fa lo incontro di nuovo. Ha ormai 28 anni e, pur lavorando tutto il giorno, ha deciso di frequentare l’università. Di tempo libero ne ha ben poco, ma dedica ogni momento ad aiutare chi è nel bisogno. Mi chiedo da dove venga tanto amore gratuito. L’ultima volta che ci siamo incontrati mi spiega che sta accompagnando alcuni adolescenti della favela durante tutto il processo di iscrizione e inserimento in una scuola professionale per giovani senza nessuna condizione economica per frequentare. Dedica tempo e risorse economiche, frutto del suo lavoro, per aprire strade nuove a ragazzi che, come lui, non hanno nessun “esempio” davanti a sé, se non la strada del traffico di droga o di armi.
Tanta bellezza spirituale e generosità gratuita mi interrogano… lo ascolto: “Per tutto il tempo della mia infanzia e adolescenza, mi avete accolto nella vostra casa, amato, dato affetto e avuto cura di me. Voi eravate la mia mamma! Come potrei trattenere egoisticamente tutto ciò che ho ricevuto? Posso soltanto fare ciò che ho imparato con voi e condividere ciò che mi avete dato”. Grazie Signore, per tanta bellezza che hai seminato anche attraverso la nostra semplice presenza, dove sembrava che nulla potesse cambiare!
Sr. Sonia Sala – Brasile Sud