Abbiamo sentito una grande gioia quando siamo entrate nel Postulandato proprio in questo anno missionario straordinario.
Il tema della celebrazione era: “Ho trovato, voglio essere missionaria”. Siamo state invitate a ricevere la borsa missionaria con i nomi delle nostre fondatrici, delle quali seguiamo l’esempio per imitare e vivere la loro passione missionaria. Siamo state invitate a fare un’esperienza missionaria con una danza che ci aiutava a conoscere l’importanza per una missionaria di uscire e raggiungere il popolo nelle quattro direzioni senza alcuna barriera.
Le parole ispiranti delle nostre fondatrici, i martiri del PIME e i due grandi pilastri della Chiesa: i Santi Pietro e Paolo ci hanno trasmesso la gioia di appartenere alla famiglia religiosa missionaria.
Desideriamo condividere con voi alcune frasi che ci hanno toccato:
Madre Igilda: “Ho trovato, voglio essere missionaria”.
Madre Dones: “Se vogliamo essere missionarie, dobbiamo amare la sofferenza in qualsiasi forma si riveli”.
Mons. Balconi: “Il missionario è nulla se non si riveste della persona di Gesù Cristo”.
Beato p. Padre Manna: “Egli sarà un buon missionario, un soldato invincibile di Cristo soltanto se obbediente”.
Padre Eliodaro Farronato: “Qui vivo senza una casa, mi alzo senza avere una sveglia, prego senza la chiesa, vado a caccia senza la licenza, sono felice senza amici, studio le lingue senza insegnanti. Non ho giorni senza lotta. Divento anziano senza che alcuno se ne accorga. Morirò senza rimpianti”.
Padre Emilio Terruzzi: Ho 15 cappelle, ma quasi tutte sono cadenti e necessitano di essere riparate. Le risorse finanziarie sono molto, molto povere.
Queste benedette formiche bianche non si accontentano di mangiare le case e le cappelle, devono anche mangiare le scarpe e le borse dei poveri missionari.
Siamo rimaste molto impressionate dall’esperienza provata di p. Emilio Terruzzi durante la prima guerra mondiale che non gli avrà risparmiato dolore e tristezza.
Padre Emilio: nel novembre del 1914 scrisse una lettera ad un suo amico in Italia, dicendo: “Guardando alla mappa del mio distretto, oppure osservando la zona dalla cima di alcune montagne, so che molti villaggi si trovano già nell’ombra della morte… e il mio cuore si stringe, i miei piedi faticano a stare fermi, così come le mie mani. Ho voglia di correre e di lanciarmi in mezzo a questo popolo, ma devo essere paziente e dire insieme al profeta: “sono troppo giovane, non so parlare”. Ti chiedo di pregare un’AVE MARIA per me alla Regina del Cielo e la Stella del mare che, se devo finire come cibo per i pesci, mi conceda la grazia di essere ben preparato a questo momento”.
Questi scritti ci spingono a sfidare la nostra chiamata missionaria e ci aiutano a conoscere quanto appassionati siano stati i nostri predecessori.
Possa questo anno missionario renderci capaci di aumentare la nostra passione missionaria nel senso più alto della parole.
Le Postulanti- Nirmala Jyoti
Siliguri- India