Lorenza
La mia vocazione di Laica MdI è nata probabilmente a quindici anni, quando ho percorso un tratto del mio cammino insieme a Suor Maura Redaelli che è riuscita a mettere nel mio cuore la viva Passione per l’annuncio del Regno di Dio a tutte le genti. Questa passione mi ha condotto per tante strade diverse, senza riuscire per lungo tempo a trovare il mio posto.
Dopo anni, nell’incontrare nuovamente le Missionarie dell’Immacolata ho ricevuto accoglienza, disponibilità, generosità ma soprattutto ho imparato da loro che prima del “fare” dovevo “essere” una missionaria, prima di pensare di partire avrei dovuto imparare a cambiare il mio sguardo sull’umanità a partire dalla mia quotidianità.
Con loro mi sono sentita a casa e, dopo quel lungo periodo di ricerca e smarrimento, ho provato tanta pace e serenità ed ho capito che il Signore era proprio lì che mi voleva. Non sapevo ancora come sarebbe stato il mio cammino, ma mi sono fidata e affidata.
In tutti questi anni di formazione e convivenza con i laici MdI e le suore ho abbracciato la Spiritualità delle Missionarie dell’Immacolata “Gesù Apostolo del Padre, Seminatore e Seme” che mi ha aiutata a vivere quotidianamente la Passione per l’Annuncio. Molte volte mi sento seminatore vivendo e testimoniando la mia fede quotidianamente, senza perdere la speranza e la fiducia che dove non posso arrivare io, ci penserà il Signore. Mi sento apostolo quando manifesto con le parole, anche se a fatica, la mia fede. Altre volte mi sento seme quando, dopo tanto faticare, prevale la delusione e lo sconforto come conseguenza di un fallimento. Questo dispiacere che provo, se offerto al Signore, sono sicura che porterà frutto grazie all’azione dello Spirito Santo.
Pur essendo un’impiegata, lavoro a stretto contatto con stranieri: i miei colleghi sono cinesi e senegalesi. Da anni cerco di trasmettere ai cinesi un modo diverso di relazionarsi, cerco di voler il bene dell’altro senza avere né cercare un secondo fine. Per loro era strano vedere una collega che aiutava tutti, in qualsiasi attività, senza mai chiedere nulla in cambio, nel più assoluto disinteresse, bastava ricambiare con un sorriso. Poi è diventata un’abitudine poter contare su di me per qualsiasi cosa, anche personale. Quando mi offrono regali o soldi per potersi sdebitare prendo coraggio e dico loro che non ce n’è bisogno perché è Gesù che mi ha chiesto questo, dicendomi “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Concludo ringraziando con tutto il cuore le Suore Missionarie dell’Immacolata che condividendo con i Laici il loro carisma, hanno permesso anche a me di vivere da Missionaria.
Nadia
Grazie a sr. Lorenza ho potuto scoprire la realtà dei Laici MdI e nel 2019 ho iniziato a frequentare la comunità che si incontrava a Monza. Ho partecipato ai momenti di formazione e ho cercato di dare la testimonianza nella mia vita quotidiana.
Ripensando a tutto il cammino percorso posso affermare che ciò che più mi affascina nel Carisma delle Missionarie dell’Immacolata è la vita apostolica. Ho cercato di vivere questa dimensione nella mia parrocchia facendo la visita alle famiglie. È stata un’esperienza molto bella quella di poter testimoniare la mia fede e annunciare il Vangelo a quelle persone che anche se molto vicine a noi, sono lontane dal percorrere un cammino di fede. Creare relazioni e riavvicinarsi a ciascuna di loro è stato un modo semplice e concreto di vivere la missionarietà.
Luigia
Il gruppo laici MdI del Nord Italia è nato nel 1998 quando le Missionarie dell’Immacolata hanno proposto ad alcune persone attente alla missione di trovarsi a Monza, una volta al mese per ascoltare delle testimonianze di suore che rientravano dalla missione e per ricevere una formazione alla luce della Parola di Dio e per approfondire la conoscenza delle fondatrici dell’Istituto.
Io iniziai l’anno dopo a frequentare il gruppo che si incontrava a Monza. La vocazione di laica MdI è maturata piano piano. Sono rimasta solo grazie alla costanza e alla testardaggine che però, nel tempo, hanno permesso alla vocazione di fruttificare.
Ciò che di più mi ha affascinato del carisma delle Missionarie dell’Immacolata è stata la determinazione nelle fondatrici, di annunciare il Vangelo, in quanto donne, capaci di prepararsi ad acquisire autonomia da altri e sicurezza nella fede. Seguendo il loro esempio, frequentai corsi biblici e ritiri spirituali per conoscere sempre più quel Cristo che mi affascinava, che moriva in Croce per me e poi risuscitava. Chiesi al parroco di fare la catechista per parlare, ai bambini e poi agli adolescenti, di Gesù Cristo, attraverso le Sacre Scritture. Oggi non sono più catechista, ma all’oratorio estivo leggo le favole che i Fidei Donum hanno raccolto in un libro, favole che provengono dai paesi del mondo e su un planisfero indico ai bimbi di prima e seconda elementare dove altri bambini ascoltano le stesse favole.
Graziella
Sono entrata a far parte di questa comunità 13 anni fa, dietro suggerimento di Matilde, incontrata in occasione della vendita missionaria nella mia parrocchia. Già dal primo incontro, mi sono trovata a mio agio e ho capito che la frequentazione poteva essere un giusto passo nel cammino della fede. Ho così avuto modo di incontrare le Suore Missionarie dell’Immacolata che mi hanno accolta con grande familiarità, come se le avessi sempre conosciute e le case che occupano sono e diventano sempre più anche la mia casa, dove mi sento in famiglia, pregando e condividendo allegri momenti di festa. Inoltre, ho modo di conoscere le varie realtà delle missioni nelle quali le Suore si trovano, grazie alle loro testimonianze. Durante questo cammino di comunità, ho avuto il dono di “prendere il largo”, seppur per brevi periodi: nel 2017 sono stata in Guinea Bissau e nel 2022 a Rossano (Calabria). In Guinea Bissau ho imparato tanto da questo popolo africano, sempre sorridente, seppur nella loro povertà ed indigenza. Quanti volti di bambini incontrati, felici di andare a scuola e così aver assicurato l’unico pasto giornaliero: un piatto di riso. La seconda esperienza è stata invece l’ottobre scorso con la comunità delle suore a Rossano. Qui, seppur sempre in Italia, ho trovato una realtà ben diversa dal mio quotidiano milanese: il Sud Italia con i suoi colori e sapori, non solo gastronomici. Piacevole stare in mezzo alla gente sempre accogliente e mai frettolosa. Queste esperienze hanno allargato il mio sguardo ristretto verso un orizzonte molto più ampio, accrescendo così il mio cammino di fede, facendomi sentire parte di una comunità e di una Chiesa in uscita.
Ernestina
La missione è entrata in modo preponderante nella mia vita durante l’adolescenza, quando mia sorella maggiore aveva deciso di diventare Missionaria tra le Suore Comboniane. Conoscevo le MdI grazie a sr. Gianna Rosolin, una cara amica d’infanzia e già dagli anni 1975 frequentavo l’Istituto di Milano o Monza. Ho partecipato alla professione di diverse Suore, il mandato e la consegna del Crocefisso, varie volte alla Festa della Riconoscenza fino al 1998 quando, in coincidenza con la morte di mia mamma, ricevo la proposta da parte di sr. Silvia Serra di aderire ad un gruppo di laici accomunati dalla passione per la missione secondo lo stile delle MdI che nella loro Congregazione aveva cominciato a riunirsi e ad incontrarsi da circa due mesi. La proposta mi piacque anche perché ero in un momento particolarmente triste. Avevo 57 anni, avevo lasciato il lavoro per assistere la mamma anziana e…un futuro da riorganizzare. Ero e sono tuttora impegnata in parrocchia nel gruppo missionario. Nella nuova comunità laici MdI ho trovato le opportunità di formazione, di preghiera, di spiritualità e ho cercato di diventare animatrice missionaria nell’ambiente in cui vivo secondo lo spirito delle MdI. Nel 2000 ho avuto la possibilità di seguire un progetto che la mia parrocchia sostiene in Bangladesh. Nel 2003 per una felice coincidenza ho colto l’occasione di conoscere il lavoro delle MdI in varie comunità dell’India e nel 2011 sono andata per un breve periodo in Guinea Bissau. In questi 25 anni il percorso è stato caratterizzato da affidamento, sequela, gratitudine e gioia. La vita con questi ingredienti può continuare.
Laici MdI di Milano