8 dicembre 2023
Solennità dell’Immacolata
Carissime sorelle,
Carissimi/e Laici/che MdI
Quest’anno ci siamo preparati alla Solennità dell’Immacolata contemplando il volto “della dolce Madre celeste” riflesso nei volti, nelle tradizioni e culture dei popoli ai quali siamo mandati e con i quali condividiamo la vita e il cammino di fede.
Trovandomi in India, nella provincia di Vijayawada per la visita canonica, ho voluto concludere il pellegrinaggio che idealmente e spiritualmente abbiamo percorso insieme durante i giorni della novena, recandomi al Santuario di Gunadala Lourdu Matha (Nostra Signora della Salute), a pochi chilometri dalla casa provinciale. Il santuario è sorto grazie all’iniziativa dei missionari del Pime che, dopo essersi stabiliti nel 1923 ai piedi della collina di Gunadala, vi posarono la statua della Madonna di Lourdes perché proteggesse la città e la mantenesse più vicina a Gesù.
Nel giorno in cui celebriamo l’anniversario della fondazione della nostra Congregazione, vi invio con gioia i miei auguri e il mio ricordo da questo luogo sacro, pensando che alla Vergine di Gunadala si sono affidate le nostre prime sorelle arrivate in India 75 anni fa, come testimoniano i ricordi appuntati nei diari della comunità del tempo: “Tutte e sei partiamo alle 5 per Gunadala come pellegrinaggio… per la festa della Madonna di Lourdes…È un vero trionfo di devozione mariana” (dai Diari del 1949 e 1951).
A Gunadala si respira la missionarietà: la statua della Madonna venerata da cattolici, protestanti, indù e musulmani ci richiama la bellezza della nostra vita apostolica e la profezia della comunione tra i popoli di cui tutti noi sappiamo quanto ce n’è bisogno!
Le tragedie di popoli alle prese con guerre, povertà e difficoltà di varia natura ci chiedono anzitutto di dare un nome al male che calpesta, disprezza, tenta di distruggere ogni piccolo seme dell’amore: si chiama odio spietato, crimine contro l’umanità; sete di vendetta, intolleranza culturale e religiosa e tante altre forme di male. Anche quelle che ritroviamo nel più intimo di noi stesse, piccole o grandi.
La festa liturgica dell’Immacolata ricorda che al serpente antico occorre schiacciare il capo; di più ancora: la storia di Maria e il suo incondizionato SÌ all’angelo rivela la possibilità di una storia diversa da quella scritta dall’inimicizia. Maria con quel SÌ che rinnoverà molte volte durante la sua vita, in mezzo a crisi e situazioni difficili che attraversa, ci spinge a non darla vinta al male o al destino ma a credere all’IMPOSSIBILE.
La fede crede l’impossibile perché crede nel mistero pasquale: “Cristo fu crocifisso, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre… Il suo regno non avrà fine”. Dio vince il male con la croce; proprio sulla croce vediamo che Dio ci ama con un amore più forte della morte e di ogni male che noi possiamo fare.
Anche noi siamo chiamati a rimanere saldi nella fede; siamo chiamati a stare a fianco di chi si fa ponte tra persone, popoli e nazioni, divenendo noi stessi strumenti di pace. Sull’esempio di Maria vogliamo essere un segno profetico per l’umanità di oggi, in cerca di pace. È utopia? No, è la scelta profetica di chi vuole andare oltre i muri e le frontiere. È l’unica via per smascherare l’inganno del serpente e rivelare la benedizione di Dio sull’umanità.
Insieme alle sorelle della provincia di Vijayawada auguro a tutte e a tutti Buona Festa dell’Immacolata!
Sr. Antonella Tovaglieri
Responsabile generale