È giorno di allegria e di commozione intensa! Sembra ieri che cominciavamo a riunirci insieme con le Missionarie dell’Immacolata per entrare in punta di piedi nel mondo della missione.
Quanti volti, quante storie hanno fatto capolino nella casa MdI di Pozzuoli in questi venti anni. Pareva che tutto il mondo bussasse ai nostri cuori per raccontarci come è possibile che piccole e fragili donne, armate solo di fede incrollabile in Dio ed accompagnate dallo sguardo materno di Maria, potessero portare la luce di Cristo in territori così lontani.
Sr. Gabriella, sr. Giuliana, sr. Celina oggi sono qui con noi, come lo furono una volta per guidare i nostri passi alla conoscenza del carisma e delle opere delle MdI. Si legge in tutti la gioia e la commozione di sentirci veramente come una grande famiglia riunita in un giorno di festa. Ma il pensiero va anche a sr. Giannina, sr. Luciana e sr. Angelina che non sono potute venire fisicamente ma sono comunque “presenti” tra noi.
E poi ci sono le sorelle missionarie di adesso: Eletta, Lorenza, Ester, Gianpaola, perle preziose al servizio del Signore. Ma oggi c’è di più perché insieme a sr. Laura Cantoni, abbiamo anche la fortuna di incontrare la dolcezza di sr. Sundari, consigliera generale e responsabile dei laici MdI nel mondo, subito contagiata e rapita dal calore umano che ha riempito tutti gli angoli della casa.
Non potevamo mancare noi laici, quelli della prima ora e quelli che si sono aggiunti lungo il cammino. A detta delle suore – bontà loro! – in noi si troverebbe di tutto: la semplicità, l’umiltà, la tenacia, il cuore e la mente. Sarebbe stato bello vivere questa giornata insieme anche con i carissimi amici laici di Milano, di cui ci giungono messaggi di felicitazioni, perché essi sono stati e restano importanti per tutti noi in questa speciale avventura.
Il momento della riflessione sulla Parola di Dio parte dal brano evangelico Mc (14,12-16) per “ricamare” sapientemente una similitudine tra il cammino di noi laici MdI sul sentiero della missione e quello degli Apostoli a Gerusalemme inviati a preparare la Pasqua nel luogo indicato da Gesù. Ecco che allora il “primo giorno degli azzimi” è per noi quello in cui abbiamo fatto i primi passi per seguire un uomo che ci viene incontro con una brocca, colma di quell’acqua che da sempre è simbolo della vita che si rigenera nel Battesimo. Non siamo mai stati soli, Dio ci ha cercati e ci ha voluti, facendosi prossimo con la sua tenerezza e instillando in noi, attraverso le sorelle MdI, il seme del desiderio di condividere il carisma missionario.
L’atmosfera è di gioia diffusa e partecipata e non può fare a meno di contagiare sr. Sundari che si mostra contenta di vivere questa giornata insieme con noi. Lei ci ricorda che nel mondo esistono molti gruppi laici MdI con grande passione per la missione, sottolineando come Gesù stesso abbia invitato le suore a condividere il carisma missionario con i laici che, per la loro peculiarità, possono penetrare più profondamente nelle pieghe della società civile.
Giunge il momento struggente dei ricordi con la proiezione di alcune diapositive dei tempi trascorsi. Il commento più spontaneo da parte di tutti è: come eravamo giovani! Alcune di quelle persone oggi ci guardano dal cielo e fanno festa insieme con noi. È un amarcord che fa vibrare l’anima e ci commuove. Un giorno potremo stare di nuovo tutti insieme e sarà per sempre la Vita vera, quella che ci attende a motivo della speranza che portiamo dentro.
Con sr. Laura siamo invitati a tirare le somme dopo venti anni: guardare con riconoscenza e gioia al cammino fatto, preparare il futuro con rinnovata e concreta passione di discepoli missionari MdI. Come eravamo 20 anni fa? Come erano le MdI, la Chiesa, il mondo? Come siamo ora? Su che cammini desideriamo e possiamo andare in fedeltà creativa al carisma ricevuto per vocazione, a servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa? Intorno a queste domande siamo invitati tutti a riflettere. In questa giornata così particolare abbiamo la conferma di quanto già da tempo avevamo avvertito giacché viene affermato che abbiamo avuto lo stesso dono delle sorelle MdI le quali volentieri ci hanno accolto nella loro famiglia. Sr. Laura ci porta a conoscenza infatti di una Proposta di rinnovamento delle Costituzioni MdI (2017), laddove al Capitolo II è precisato “Riconosciamo con gioia che la ricchezza di un carisma si esprime in diverse forme di vita e di missione. Accogliamo come dono dello Spirito la realtà di laici che partecipano al nostro ideale carismatico, vivono la nostra spiritualità secondo uno stile laicale e condividono momenti specifici della nostra missione.”
Sforziamoci dunque di leggere i segni dei tempi: non è un caso che papa Francesco abbia affermato di recente che è l’ora dei laici; per essi è giunto il momento perché siano protagonisti e apostoli della Chiesa nel mondo. Ne deriva un’assunzione di responsabilità per noi tutti che ci riempie sì di orgoglio ma ci lascia nel contempo qualche preoccupazione, in virtù del fatto che non possiamo non riconoscerci poveri e fragili strumenti nelle mani di Dio.
Adesso però, a gran voce, tutti vogliono ascoltare il pensiero delle “pioniere” che ci guidarono negli anni scorsi e di quelle che ci affiancano oggi.
In questo cammino, esordisce sr. Gabriella Ravanelli: “ho visto che voi laici avete aperto il cuore e avete fatto spazio a Dio nella vostra vita: ringrazio il Signore perché avete permesso che Lui lavorasse dentro di voi. Come quando ero tra le favelas, mi sono sempre sentita amata dai laici e accompagnata dalle loro preghiere.”
Sr. Celina Manganini: “Ero appena tornata dal Brasile e non avevo chiaro di cosa fosse il gruppo laici. Il vostro entusiasmo mi ha aiutato tantissimo, anche a superare difficoltà personali.”
Sr. Giuliana Fasoli: “Sono stata subito bene con voi e mi è piaciuto tutto. Durante la missione a Isernia siamo stati una vera squadra senza distinzione tra laici e suore. Questi venti anni sono una grazia di Dio che ha arricchito la nostra famiglia”.
Sr. Eletta Nava: “sono arrivata dal Brasile molto stanca e anch’io conoscevo poco il gruppo laici, ma mi sono sentita subito a mio agio e ben accolta. La presenza dei laici appare discreta, nessuno vuole mettersi in mostra. Con voi mi sento sempre in missione.”
Sr. Gianpaola Mazzuoccolo: “Da quando sono arrivata mi ha colpito molto in voi la vostra apertura e il senso di accoglienza. Voi vi ricordate di tutte le suore che sono passate in questa casa. Avevo sempre pensato ai laici come collaboratori, ma oggi vi vedo come protagonisti.”
Sr. Ester Dalena: “la vostra esperienza aiuta anche le suore. Madre Igilda aveva intravisto questa realtà e sono certa che dal Paradiso si congratula con voi e con noi: a suo nome io vi ringrazio. Lei, nel silenzio, è stata come il chicco di frumento che è germogliato e ancora oggi dà i suoi frutti”.
Seguono considerazioni e ricordi dei laici che concordemente ripercorrono con un pizzico di nostalgia i primi passi fatti in questo cammino di fede così speciale, in uno con la meraviglia per aver superato tanti tentennamenti e momenti di crisi per poter dire ancora oggi: eccomi!
Prima di riunirci gioiosamente per il pranzo, le nostre care sorelle si lasciano andare a ricordi dei primi tempi della loro professione e scopriamo così che anche loro sono state normalissime giovani ragazze, a volte anche sbarazzine e goliardiche!
Nella sala dove si pranza insieme in allegria come una vera famiglia che si sente profondamente unita, compare una scritta molto significativa sulla parete, che ci fa da monito e ci incoraggia al tempo stesso: “Per amore del mio popolo”. È il grido dei martiri cristiani moderni che non hanno taciuto per amore del loro popolo, opponendosi alla barbarie prevaricatrice e immolando per questo la loro vita. È altresì la dichiarazione d’amore del buon Dio che ci dice di non temere perché Lui non verrà mai meno all’alleanza che ha stabilito con le sue creature.
Nel pomeriggio partecipiamo a una Messa speciale dove è forte il senso di ringraziamento a Dio per i venti anni trascorsi in quest’avventura colma di fascino che, pur sapendo come è cominciata, non si sa dove ancora ci porterà. Il brano del Vangelo di Luca che viene proclamato invita fortemente a custodire l’umiltà del cuore e sembra dire a noi di perseverare su questa strada.
È ormai sera quando le prime persone cominciano a salutare per il rientro a casa, ma tante altre sembra vogliano trattenersi ancora (perché non facciamo tre tende…?). Dispiace spezzare un incantesimo: mai come in questa giornata abbiamo sperimentato come è bello e come dà gioia che i fratelli e le sorelle stiano insieme.
Da domani ciascuno – laici e suore – ritornerà con un pizzico di coraggio in più al proprio posto nel mondo, là dove il Signore ci ha chiamato ad operare in Suo nome, al fine di mettere insieme piccoli ma preziosi mattoncini per la costruzione del Regno di Dio su questa Terra. Amen!
Gennaro per il Gruppo Laici MdI di Pozzuoli – Provincia Italia