“Conosciamo bene l’impossibilità di sostenere l’attuale livello di consumo dei Paesi più sviluppati e dei settori più ricchi delle società, dove l’abitudine di sprecare e buttare via raggiunge livelli inauditi”, dice Papa Francesco al n. 27 della sua lettera enciclica Laudato si’. La Casa Comune, la Madre Terra, Gaya, Pachamama, tra i tanti nomi con i quali il pianeta Terra è chiamato, non sopporta più il livello di sfruttamento delle sue risorse naturali.
In occasione della Giornata Mondiale dell´Acqua in questo 2021 segnato dall´epidemia, il Segretario di Stato Vaticano, card. Pietro Parolin ha inviato alle Nazioni Unite (ONU) un documento che rettifica le parole del Santo Padre Francesco nell´Enciclica Laudato Si´ a proposito della scarsità di acqua potabile pulita, e che critica la mercificazione di questo tesoro indispensabile alla vita umana.
Secondo dati dell´ONU, con la pandemia, la percentuale di povertà nel mondo si assesterà attorno al 9,4% della popolazione. Si tratta di milioni di persone che potranno essere colpite dagli impatti ambientali causati dalla grande scarsità di acqua potabile, essendo possibile – come ha detto il Santo Padre nel n. 31 della Laudato Si´, che grandi imprese multinazionali ne assumano il controllo. Non ci si deve stupire che questo oro incolore, inodore e trasparente sia già commercializzato in commodities sul mercato finanziario mondiale.
Si stanno diffondendo nel mondo leggi di privatizzazione dell´acqua, con la falsa speranza di universalizzarne l´uso. Ma ci sono Municipi che vanno in controtendenza e ritornando alla proprietà pubblica. In Brasile, la legge 14.026/20 modifica la situazione dei municipi e praticamente li obbliga ad affidare a imprese private i servizi di potabilizzazione e distribuzione dell´acqua. Si profila così la grave possibilità di creazione di un monopolio del settore privato nei servizi essenziali che danno accesso all´acqua e al sistema fognario, contro il principio della universalità del servizio pubblico.
La città di Manaus, capitale dello stato brasiliano dell´Amazonas, ha privatizzato questi servizi dall´anno 2000, ma è un esempio che la privatizzazione non è la forma migliore per universalizzare le risorse idriche di una città. E in più, a causa della costruzione di un porto dell´impresa Lages, sta affrontando un processo malefico di perdita del patrimonio naturale e culturale dell´“Incontro delle acque”, luogo sacro e meta turistica della città. La gente locale chiede la conservazione di questo spazio e che il porto sia costruito altrove.
Come ha detto bene Papa Francesco: “Finché la qualità dell´acqua disponibile continua a peggiorare, in alcuni posti cresce la tendenza a privatizzare questa scarsa risorsa, che diventa cosí una merce soggetta alle leggi del mercato”. Ma una delle lotte portate avanti dal Forum Alternativo Mondiale dell´Acqua del 2018, è proprio che sia i sistemi igienici fognari come l´accesso all´acqua potabile sono diritti umani fondamentali, e perciò non possono essere privatizzati. Il mondo cammina a grandi passi in direzione a seri conflitti causati dall´avidità di pochi che concentrano le ricchezze dei loro Paesi, portando però l´umanità verso un collasso planetario delle risorse naturali. La produzione e il consumo tecnologico di masse sono diventati così grandi e veloci che la Terra non ha più il tempo di respirare, di digerire. La plastica e i suoi derivati stanno soffocando il pianeta, inquinando fiumi, laghi e mari.
La diminuzione della povertà, la distribuzione del reddito attraverso una educazione di qualità, salute e trasporto collettivo sono temi che sono usciti dai progetti politici di vari Paesi, come del Brasile che con la Proposta di Cambiamento Costituzionale (PEC) 95 ha diminuito le spese pubbliche per salute, educazione e assistenza sociale per i prossimi 20anni. Il Paese sta attraversando un periodo di crescita di ideali fascisti, i cui ideali sono presenti nella polarizzazione di idee, nel negazionismo e nelle false emozioni nazionaliste che fanno leva su quel che c´è di più selvaggio nei cittadini, provocando soprattutto scarsa considerazione con ció che è di uso comune, con la vita e la natura, anche usando il nome di Dio.
Se i capi dei Paesi non si daranno conta in tempo che tutto è interconnesso all´acqua, perché da essa dipende la vita, l´umanità intera è condannata allo sterminio, perché soldi, carte di credito e corporazioni non comprano la vita e nemmeno ne allungano i tempi. L´epidemia del Coronavirus ci ricorda questa verità: che nessuno si salva da solo e che, senza acqua non c´è vita. E essendo l’acqua essenza di vita, non può essere mercificata.
Mercy Maria dos Santos Soares, Pedagoga e Teóloga, Articuladora do Fórum das Águas – Manaus
RIFERIMENTI
- Lettera Encíclica Laudato Si´, Papa Francisco.
- LEI Nº 14.026, DE 15 DE JULHO DE 2020 http://www.planalto.gov.br/ccivil_03/_ato2019-2022/2020/lei/l14026.htm
- ONU – Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.