Ad Hong Kong puoi trovare facilmente quattro giocatori seduti a un tavolo quadrato che mescolano fra loro dei “mattoncini” con delle figure, caratteri o numeri disegnati su uno dei lati. Ogni giocatore ne riceve tredici e li dispone tutti in piedi davanti a sé in modo che solo lui possa vedere i caratteri o i numeri che ha; poi a turno si pesca e si scarta un mattoncino in modo da completare una serie di 14 mattoncini divisi a gruppi (sequenze di numeri, di caratteri o di figure). Come i nostri giochi a carte ci sono vari modi di utilizzare, in seguito, i mattoncini scartati dagli altri giocatori; ci sono regole per calcolare il loro valore e regole per stabilire il vincitore. Come i nostri giochi a carte anche Mahjong è un gioco di abilità, di calcolo, ma soprattutto di tanta fortuna.
Si dice che sia originario del sud della Cina, infatti il nome con cui è conosciuto viene dal Cantonese, il dialetto più diffuso al sud, ma ormai è conosciuto in tutto il continente. Il gioco si fa interessante e avvincente se lo si gioca con puntate in denaro, ma ad Hong Kong e in tutta la Cina è vietato ogni gioco d’azzardo!
Ho visto persone giocare a Mahjong nei parchi, negli spazi all’aperto o sui marciapiedi; lo giocano soprattutto le persone più anziane o i pensionati che si trovano per passare il tempo insieme. In Cina sembra che il gioco non sia un’attrazione per i giovani e molti non lo conoscono.
Ad Hong Kong, purtroppo, non ci sono spazi all’aria aperta e neppure tempo libero da “spendere” tra amici: come fare?
Non preoccupatevi, ognuno sa organizzarsi. Per la festa patronale della parrocchia o per qualche anniversario importante da festeggiare si può prenotare e affittare la sala di un ristorante o di un albergo. Se la cena è fissata per le 19.00, l’appuntamento viene dato almeno due o tre ore prima per giocare a Mahjong. Il ristorante stesso vi fornirà tavolini quadrati e necessari mattoncini. Provare per credere!
Ci sono persone che lo giocano abitualmente: so di quattro amiche che si trovano puntualmente ogni sabato pomeriggio. I più assidui giocatori dicono che è un rimedio contro la perdita di memoria, per tenere in esercizio la mente e mantenersi attivi e dinamici!
Da quando due anni fa ho cominciato a frequentare i centri per persone con disabilità mentale ho scoperto che il gioco del Mahjong è un ottimo passatempo anche per loro. Alcuni non ne conoscono le regole ma si divertono a muovere i mattoncini sul tavolo; altri non sanno riconoscere le pedine ma aspettano che arrivi il loro turno per “mescolarli”: Siccome sono di plastica pesante, il riversarli sul tavolo di legno produce un rumore ormai familiare ai loro orecchi e riconoscibile da tutti e da lontano. Rimettere in ordine i mattoncini allinearli e sovrapporli, dopo averli mescolati, diventa un momento stimolante che li coinvolge tutti.
Si ricomincia! Buon divertimento… ma soprattutto buona fortuna!
Suor Sandra Covini