EDITORIALE

Il 13 ottobre Papa Francesco ha accolto in udienza privata la redazione di Mondo e
Missione accompagnata dal superiore generale del Pime padre Ferruccio
Brambillasca, dal vescovo di Srikakulam in India mons. Rayarala Vijay Kumar
anche lui del Pime, dai tanti collaboratori del Centro missionario, dai nuovi diaconi
dell’Istituto e da tanti altri tra missionari, amici, sostenitori e lettori della rivista. Un
gruppo di 150 persone, rappresentante di un popolo di circa 30 mila lettori, che ha
voluto incontrare il Santo Padre per celebrare i 150 anni della nostra rivista.
Avremmo potuto arrivare a questo appuntamento stanchi visto il momento
complesso, di grande cambiamento, che la stampa e la comunicazione in
generale stanno attraversando. Avremmo potuto presentarci a Francesco
carichi di dubbi e domande sul senso del nostro lavoro di informazione sulla
missione, ma non è stato così. Dal Papa è arrivato un gruppo entusiasta,
contento di incontrarlo perché consapevole che il suo lavoro di animazione
sulla missione è importante per ciascuno di noi: ciascun lettore, ciascun
giovane che frequenta le nostre proposte, ciascun ragazzo che incontriamo
nelle scuole e negli oratori, ciascun visitatore del nostro Museo e utente della
Biblioteca, del teatro, della caffetteria, del negozio, ciascun sostenitore dei nostri
progetti o studenti in missione, ciascun frequentatore dei nostri profili social. Un
mondo che gira intorno alla missione, proprio come ci ha detto il Papa: «Mondo e
Missione ha un compito specifico: aiutare a riconoscere che la missione è al centro.
Ricordare alle comunità cristiane che se guardano solo a se stesse, perdendo il
coraggio di uscire e portare a tutti la parola di Gesù, finiscono per spegnersi.
Mostrare come il Vangelo, incontrando popoli e culture diversi, ci viene
riconsegnato nella sua novità e freschezza. E crea dialogo e amicizia anche con chi
professa altre religioni, riconoscendosi figli dell’unico Padre. Perché la realtà si
vede meglio dalle periferie».
Mondo e Missione ha sempre avuto ben chiaro nei contenuti e nella forma che
la missione è al centro, non è mai stata e mai sarà una questione accessoria
per noi come non lo è per la Chiesa intera. Siamo chiamati a «uscire e portare a
tutti la parola di Gesù» perché, come ricordava Giovanni Paolo II nella Redemptoris
Missio, «la fede si rafforza donandola». Un grazie di cuore a Papa Francesco per la
sua accoglienza paterna e amorevole che trasmetto anche a te, perché ogni lettore
era con noi il 13 ottobre e la sua benedizione ha raggiunto anche te.

Mario Ghezzi, Mondo e Missione di novembre 2022

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