Ripercorriamo il cammino tracciato negli ultimi tre capitoli, frutto di un passato che ha fatto sorgere domande e ha visto vite donate e sacrificate per l’ideale missionario. Prendere coscienza del cammino ci rende capaci di apprezzare e cogliere l’importanza dei capitoli generali, il valore e la bellezza del processo iniziato con le fondatrici e che continua fino ad oggi.
2006 – Evangelizzare in dialogo.
Un Capitolo Generale importante nella storia della Congregazione perché con esso si è concluso il processo di definizione dei fondatori dell’Istituto. Un lungo e accurato studio delle fonti carismatiche e confronti costanti con specialisti di una commissione previamente costituita hanno aiutato le sorelle capitolari a discernere nello Spirito ed a riconoscere il ruolo di ciascuno dei protagonisti nella fondazione: le fondatrici, l’ispiratore del Carisma ed il cofondatore. Ora una direzione chiara si apre di fronte alle sorelle del mondo intero.
La parola chiave che ha orientato il cammino è stata Dialogo. Alle porte del terzo millennio abbiamo sentito l’urgenza di entrare in dialogo con il mondo per coglierne le nuove sfide e continuare ad annunciare del Vangelo in una realtà in costante cambiamento di paradigmi e valori. Siamo entrati in dialogo con le nostre origini per giungere, dopo un lungo cammino, ad una chiarezza carismatica che ci definisce come congregazione. È con questa chiarezza che possiamo sempre meglio rispondere concretamente alle diverse sfide presenti nel mondo. In Dialogo con Dio abbiamo preso coscienza di essere costantemente attratte da Lui e certe di essere strumenti vivi della Sua opera in forza della nostra Consacrazione. Solamente curando il dialogo tra noi possiamo dare al mondo una testimonianza credibile, con la convinzione che siamo in continuo processo di formazione e nel costante tentativo di orientare beni e persone a servizio del Regno.
È in questo capitolo che riconosciamo realizzabile il desiderio di Madre Igilda di avere delle colonne spirituali, e si aprono le porte a tutti coloro che desiderano condividere il nostro Carisma come laici.
2012 – Fragili strumenti para una semina senza confini con Gesù, Apostolo del Padre.
Il cammino continua. Dopo aver definito il ruolo di coloro che una volta chiamavamo di protagonisti e specchiandoci in loro, possiamo tracciare le linee della nostra spiritualità missionaria fortemente trinitaria, che ha come centro Gesù, apostolo del Padre, seminatore e seme, e come compagna di cammino Maria, Regina degli Apostoli. Un nuovo passo che aiuta sempre più a scoprire il nostro carisma, il nostro stile di missione e la nostra identità più profonda. Questo procedere dà nuovo entusiasmo e, ancora una volta, è il frutto di un lungo cammino di studio e condivisione con tutte le sorelle nel mondo. È un cammino lento che porta sempre più a riconoscere i sentieri voluti da Dio per noi.
Il simbolo scelto per caratterizzare il capitolo è un seme. Rappresenta la semina del Vangelo, il cui seme per dare frutto deve aprirsi e germinare. Il seme ed il germe sono fragili. Il seme rappresenta il Gesù nel mistero pasquale. Il mondo che sovrasta il seme rappresenta il luogo dove il seme è lanciato e sboccia.
Le parole chiave sono Gesù, Apostolo del Padre, seminatore e seme. Alla luce di queste caratteristiche siamo aiutate a rivedere le nostre Scelte Missionarie del mondo con le sue nuove sfide che abbiamo tentato identificare. È questa spiritualità che deve rafforzare e sostenere le Relazioni Evangeliche in comunità sempre più internazionali ed interculturali, e dar “colore” al nostro stile di inserzione nella Chiesa Locale. La Spiritualità missionaria, sempre più chiara e definita, ci rafforza e sostiene per giungere a scelte che ci aiutino a vivere il nostro carisma in modo più significativo e dinamico nelle mutate situazioni di oggi. La parola insieme già fa capolino tra le righe e ritorna la domanda: come vivere l’Ad Gentes, Ad extra e ad Vitam?
2018 – Comunità profetiche che annunciano il Vangelo nelle periferie del Mondo.
Il capitolo 2018 ci ha invitato ad essere profezia, rischiarando le tenebre dell’umanità, lasciandoci illuminare da Cristo per attraversare le strade che dividono il mondo. Strade conosciute, ma abbandonate perché creano divisione e sono inadeguate al tempo e al momento attuale. Nei colori che si confondono tra loro, divinità e umanità si mischiano e si diviene testimoni. Il cammino passa nel mondo, dinamico e capace di cambiare direzione in ogni momento per rispondere ai “colori vivi” del Regno che viene. I colori, originali e diversi, creano una unità nella diversità.
È in questo capitolo che abbiamo dato un ulteriore passo: approvare le Costituzioni riviste alla luce della definizione delle nostre fondatrici, dell’ispiratore de Carisma e del cofondatore e delle caratteristiche della nostra spiritualità missionaria. È tempo de vivere e incarnarle con più chiarezza e decisione.
Ancora una volta il duro lavoro di una commissione ha portato frutti importanti proponendo alle sorelle capitolari un testo delle Costituzioni riviste, elaborato alla luce dell’apporto della commissione, raccogliendo suggerimenti di tutte le comunità che sono state invitate a leggere e riflettere sul testo preparato. Un lavoro lungo e minuzioso della commissione alla quale ancora oggi siamo grate. Le Costituzioni riviste, con linguaggio attualizzato e nel rispetto delle attuali linee della teologia e della missiologia è stato consegnato nelle mani delle capitolari. Che grande ricchezza! L’ordine dei capitoli è cambiata, il centro è Gesù Apostolo del Padre, seminatore e il seme nel quale dobbiamo specchiarci ed è l’obbedienza che ci fa riconoscere inviate dal Padre. Un’obbedienza libera e cosciente che consegna la vita per l’annuncio del Regno.
La parola chiave ora è insieme. Le novità inserite nelle Costituzioni riviste hanno dato luce al cammino delle capitolari e si è partite con il riflettere sulla missione. Si è riaffermata la necessità di aprire nuove presenze e assumere nuovi ministeri sfidanti, con coraggio e determinazione. Siamo invitate a riconoscere quali sono i cammini di evangelizzazione oggi e con quale stile di missione dobbiamo vivere il nostro apostolato. Ancora una volta ci riconosciamo Ad Gentes, Ad Extra e Ad Vitam, con tutta la vita e per tutta la vita, ma insieme come Corpo Apostolico, assumendo la fatica e la grazia di guardare anche al di là dei nostri confini geografici.
Insieme come sorelle unite dallo stesso Carisma e in comunione con i Laici MdI che si riconoscono come coloro che condividono con noi il Carisma missionario. Vediamo in loro una vocazione nella vocazione, che dà colore e vita alla loro stato laicale e li ritroviamo inseriti come realtà viva e presente nelle nostre Costituzioni.
Comunità profetiche internazionali a servizio del Regno per testimoniare al mondo che la comunione nella diversità è ricchezza e dono per il mondo. La fraternità universale è possibile. Insieme nel cammino di formazione, per crescere fin dalla formazione iniziale con la coscienza di essere un corpo con membra diverse che camminano insieme verso il Regno definitivo.
Nel cammino fatto dal 2006 al 2018 notiamo come siamo costantemente in dialogo con il mondo, con Dio e tra di noi, riconosciamo in esso l’opera dello Spirito Santo. In questo percorso ricco di grazie e di sfide sono sorte nuove domande, abbiamo tracciato percorsi, ripreso tematiche importanti, raggiunto mete e aperto nuovi orizzonti. Sono stati iniziati processi che ci hanno aiutato a sentirci sempre più corpo apostolico e ci hanno stimolato a crescere insieme verso una meta comune. Sono momenti importanti della nostra storia, a cui tutte, direttamente o indirettamente siamo chiamate a partecipare. Per tutto questo rendiamo grazie a Dio e a tutte le sorelle che hanno collaborato in vari modi e momenti. Nella prossimità ad un nuovo Capitolo lo Spirito ci illumini perché ciascuna possa dare il proprio contributo nella costruzione di un nuovo tratto di questo viaggio che stiamo percorrendo verso la realizzazione della Volontà di Dio su tutte noi.
Sr. Rosanna Marchetti, Brasile Nord