Storia di passione e di risurrezione. Storia di morte e di vita che la vince: questo è il mistero che viviamo nella stagione della Quaresima e la mattina di Pasqua. La vita prevale, ha una tale forza in sé da riuscire a spezzare le forze oscure dell’ingiustizia, della violenza, del dolore e della morte. È il percorso dalla passione alla risurrezione vissuto da Gesù.
Le storie della rivista che hai tra le mani hanno un filo che le unisce: il “passaggio” – questo significa la parola Pasqua – dalla morte alla vita. A realizzare questo passaggio è l’amore di chi fa della propria esistenza un dono per gli altri. E niente è più grande dell’amore.
Trent’anni fa, il 19 marzo del 1994, nel giorno del suo onomastico, veniva ucciso don Giuseppe Diana, il giovane e coraggioso parroco di Casal di Principe (Caserta). Freddato in chiesa, come Oscar Romero. Non ho conosciuto personalmente don Giuseppe, ma lo sento vicino: ho trascorso i miei anni da giovane prete frequentando il suo territorio e misurandomi con quella difficile realtà sociale, politica e ecclesiale. Don Diana ha compreso con lucidità che le mafie sono come il terrorismo: si alimentano con la latitanza delle istituzioni pubbliche ed ecclesiali; opprimono la gente con la paura, ingannandola con falsi vantaggi.
Ricordo quando ho saputo della sua morte: ero a Taiwan e da allora non ho smesso di seguire la sua vicenda. Una storia violenta, di morte e di diffamazione, anche dopo la sua fine terrena. Ma come il seme evangelico che non porta frutto se prima non muore, quella di don Giuseppe è una storia di vita che riparte: nel suo territorio, tragico e bellissimo; in Italia e nel mondo.
Don Luigi Ciotti, che abbiamo intervistato nel Primo piano e che sarà con noi al Centro Pime di Milano il 13 marzo, è un testimone eloquente di questo impegno. Più di ogni altro – nelle comunità ecclesiali – ha compreso e si è impegnato a contrastare la pervasività delle mafie nei nostri territori e in troppe nazioni. E ha intuito l’importanza dell’educazione dei giovani ai valori della legalità e della responsabilità civile come chiave per costruire una società giusta, sana e in grado di crescere, qui come nel resto del mondo.
Il movimento missionario nasce la mattina di Pasqua, quando una donna giovane e coraggiosa annuncia una notizia meravigliosa: Gesù è vivo, la sua tomba è vuota. La vita prevale sulla morte, la gioia sul dolore e la speranza sulla disperazione.
Buon cammino quaresimale e buona Pasqua a tutti voi, affezionati lettori e lettrici.
Gianni Criveller, Mondo e Missione di marzo 2024