Franco Zibordi in India

L’Associazione Amici delle Missionarie dell’Immacolata celebra il 25º di fondazione. Franco Zibordi, presidente attuale, ricorda com’è nata.

Franco Zibordi in IndiaNell’Ottobre del 1993 sono arrivato quasi per caso in un lebbrosario di BOMBAY gestito da una congregazione di suore missionarie italiane (Missionarie dell‘Immacolata).

Indubbiamente non era un posto molto adatto per passare qualche giorno di vacanza. Bombay è una metropoli con più di 20 milioni di abitanti, con baraccopoli immense nelle quali non è proprio salutare entrare.

Mi ha impressionato subito la presenza di diverse ragazze e ragazzi tutti ammalati di lebbra o figli di lebbrosi ricoverati in ospedale. Alle mie domande le suore rispondono spiegando che la lebbra è una malattia curabilissima, e se si affronta allo stadio iniziale in sei mesi viene debellata; il problema vero però è che i lebbrosi vengono rifiutati dalla società e dalle famiglie e molto spesso una volta guariti si trovano a vivere in solitudine, finiscono sulla strada e da lì confluiscono nella delinquenza, prostituzione, accattonaggio, schiavitù.

Insieme alle suore ed alcuni amici mi sono posto l’obiettivo di trovare una soluzione per garantire un futuro accettabile ai ragazzi e soprattutto alle ragazze del lebbrosario. Decidemmo di aprire un collegio, dove ospitare le ragazzine che poi avrebbero frequentato la scuola pubblica. I maschi li sistemammo in un collegio parastatale.

collegio IndiaLe bimbe, quasi tutte orfane di almeno un genitore, vivono all’interno del collegio durante tutto l’anno ad eccezione dei brevi periodi di vacanza (escono solo per frequentare la scuola o per qualche festa particolare). Nella struttura collegiale hanno a disposizione le camerette dormitorio, il refettorio per i pasti ed il tempo libero, infine è disponibile un’ampia sala per lo studio e per il doposcuola. Esperienza stupenda e positiva iniziata con 25 bambine. È stata una scommessa pesante con tante preoccupazioni, ma alla fine le soddisfazioni sono arrivate.

Quasi tutte le bambine hanno terminato la scuola dell’obbligo, alcune si sono diplomate e tre si sono laureateIl costo iniziale fu di circa 18 milioni di lire all’anno, oggi dopo 28 anni l’attività continua: le ragazze ora sono 80 con un costo di 22.000 euro annui.

Abbiamo poi continuato a lavorare in INDIA e dopo la scuola di Bombay ne abbiamo aperte altre, mentre alcune scuole già esistenti le abbiamo prese in carico finanziando in parte o totalmente le diverse attività formative. Nella provincia di Hyderabad in Andhra Pradesh (regione al centro dell’India) ne abbiamo aperta una per ragazze figlie di ammalati di aids, (portatrici sane) ottenendo ottimi risultati.

Negli anni 90 diversi interventi a supporto dell’attività missionaria e caritativa delle suore erano garantiti da alcuni gruppi di benefattori scollegati tra loro. Senza un coordinamento, molto spesso. si generava inefficienza e tanti interventi diventavano poco efficaci.

Nel 1997 abbiamo deciso di fondare l‘associazione AMICI DELLE MISSIONARIE DELL‘IMMACOLATA ONLUS di cui sono presidente, e di far confluire in essa la maggior parte dei volontari, con l’obiettivo di operare in tutto il mondo come supporto alla congregazione. I gruppi sono tuttora abbastanza indipendenti tra loro ed il coordinamento viene garantito dal consiglio di amministrazione che autorizza progetti e spese.

Nei primi anni ho chiesto tante volte alle suore come facessero a fare tante opere e a realizzare progetti molto significativi, con quali mezzi con quali soldi, loro tranquillamente rispondevano “c’è la provvidenza… Tu e tutti i benefattori siete opera della provvidenza“.

Dopo questo lungo percorso (sono ormai 30 anni), percorso che ancora continua, credo proprio di non essere capitato a Bombay per caso ma forse qualcuno aveva già preparato quella strada.

Credo che la provvidenza sia presente in tutti i percorsi caritativi: se dentro di noi c’è la volontà di fare, di dedicarsi a chi ha bisogno, di regalare un po’ d‘amore e di affetto a chi non ne ha, ai deboli, ai poveri allora qualcosa succede, tranquilli qualcosa succede; ma questa è una pianta che va coltivata, seguita, coccolata, non cresce da sola.

Credo che la carità, l’amore ed il rispetto per il prossimo siano sentimenti che garantiscono pace, serenità, felicità e piacere alle persone che li esercitano e di tutto ciò sicuramente la nostra società ha un gran bisogno.

Questo è quanto ci chiedono le nostre suore e dicono sempre “noi con voi facciamo quello che gli altri (i Governi Locali) non fanno”.

Ad oggi operiamo in molte parti del mondo: Italia, India, Bangladesh, Papua Nuova Guinea, Guinea Bissau, Cameroun, Algeria, Angola, Brasile, Nepal. Nell’arco dell’anno quasi tutte le missioni più importanti vengono visitate dai nostri volontari. Le spese di viaggio sono sempre a carico dei volontari e non sono previsti rimborsi di nessun tipo da parte dell’associazione.

Franco Zibordi

Menzionare tutte le attività svolte nel mondo è difficile ma alcune meritano di essere segnalate.

Preghiera mattutinaIn RAJASTHAN, regione nel nord dell’India gestiamo una bella realtà collegiale che ospita più di 400 ragazzi e ragazze (dai 5 ai 15 anni) poverissimi assistiti in tutto: alloggio, vitto, vestiario formazione; di questi solo 35 sono cattolici. In questo complesso tutte le mattine prima di iniziare la giornata scolastica tutti gli studenti partecipano alla celebrazione della Santa Messa, tutti cantano, tutti pregano e vivono insieme un profondo momento di comunione spirituale; stando in mezzo a loro viene spontaneo rivivere le parole di Cristo: dove due o tre sono uniti nel mio nome io sono in mezzo a loro. Credo proprio che lì CRISTO sia presente.

Oltre al settore scolastico sosteniamo anche attività medico sanitarie, con piccole cliniche, ospedali, dispensari; una parte dei finanziamenti è inoltre dedicata a specifici progetti: costruzioni, mezzi di trasporto, impianti fotovoltaici. Finanziamo anche gli studi a circa 2200 ragazzi attraverso un fondo annuale di oltre 200.000 euro gestito dalle suore secondo le necessità dei singoli studenti.

Papua Nuova GuineaIN PAPUA NUOVA GUINEA, dove la società per molti aspetti è ancora primitiva e tribale, la violenza soprattutto verso le donne è un sistema consolidato; le suore oltre alle opere di pastorale tradizionale e alla gestione di doposcuola parrocchiale per gli studenti in difficoltà, sono occupate anche a promuovere progetti a sostegno dell‘emancipazione femminile e della maternità consapevole.

Le suore, ben radicate sul territorio, si rivolgono al mondo femminile cercando di formare una coscienza dei più elementari principi igienici, sanitari e sessuali a cui attenersi nella vita sociale e famigliare quotidiana. Soprattutto forniscono una assistenza molto qualificata nelle fasi di gestazione, parto, post parto e di controllo sanitario, cura e vaccinazione dei neonati.

IN NEPAL, in posti sperduti tra le montagne himalayane, abbiamo contribuito alla costruzione di 6 scuole crollate con il terremoto del 2015. Si tratta di edifici per la scuola primaria che in Nepal coincide con le prime quattro classi frequentate da bambini piccoli dai 6 ai 9 anni. Il progetto globale è costato circa 125.000 euro e l’associazione ha finanziato circa il 50% dell’opera.

IN ITALIA siamo intervenuti sempre in occasione di gravi calamità naturali ed in altri contesti dove operano le suore. Importanti interventi sono stati fatti a NORCIA, CALDAROLA, SOLIERA. È stato finanziato l’acquisto di strumentazione informatica (Soliera, Norcia) e la costruzione di una casetta per una congregazione di suore di clausura il cui convento era stato dichiarato inagibile (Caldarola).

In BRASILE Le suore lavorano nelle favelas assistendo poveri, ammalati e aiutando i ragazzi nel loro corso di studi. Nell’ultimo anno sono stati erogati importanti finanziamenti per sostenere le attività sanitarie della congregazione che in occasione della pandemia di covid si è affiancata alle strutture statali quasi sempre in difficoltà per gravi mancanze di mezzi e personale sanitario.

In GUINEA BISSAU sosteniamo molte attività sanitarie, scolastiche ed educative/assistenziali in genere; è uno Stato sempre in grande difficoltà con elezioni frequentissime e tutto risulta molto complesso. Per esempio è molto difficile trasferire denaro in quanto le banche sono quasi inesistenti e funzionano malissimo sicché spesso bisogna passare per banche degli stati limitrofi con tutte le difficoltà connesse.

I nostri interventi sono sempre rivolti ai più deboli, ai derelitti, ai poveri, ai bimbi indifesi, agli ammalati agli scarti delle nostre società; con regole precise assistiamo tutti indipendentemente dal colore della pelle, dal luogo di nascita, dalla religione professata.

In totale riusciamo ad erogare più di 800.000 euro all’anno (siamo arrivati anche a un milione). Le spese annuali sono ridottissime meno del 5% di quanto eroghiamo.

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