Dal mese di novembre 2017 ho la gioia di partecipare insieme a sr. Gianfranca, ad una nuova attività nell’ambito del dialogo interreligioso. Nell’Arcidiocesi di Milano, Don Giampiero Alberti, molto sensibile a questa tematica, da quasi 30 anni  spende la sua vita di sacerdote diocesano nel dialogo di vita e intellettuale con gli esponenti delle diverse correnti islamiche presenti sul territorio lombardo e nazionale.

Dopo aver lavorato con tanti uomini musulmani, don Giampiero si è convinto che sono le donne il vero fermento che cambia il tessuto sociale e per questo con l’aiuto di sr. Giusy, ausiliaria diocesana laureata in arabo, ha iniziato un gruppo con alcune donne mussulmane, presidenti di alcuni gruppi di donne islamiche di Bruzzano, Sesto San Giovanni, Milano presenti da anni sul territorio e che operano anche come mediatrici culturali in Uffici Caritas e Onlus varie.

Il “GRUPPO MARYAM”, così lo abbiamo chiamato in onore a Maria di Nazareth, nella sua azione si ispira agli incontri vissuti dai monaci di Tiberine in Algeria con i loro fratelli mussulmani. Ha lo scopo di conoscersi, crescere in amicizia tra noi e condividere esperienze e riflessioni su temi comuni alla fede cristiana e islamica.

Così il 21 marzo io e altre 4 cristiane cattoliche (sr Giusy, Rita Piccola Sorella di Charles de Foucault delle Case Bianche di Milano, Claudia infermiera al sacco e sposata con un uomo Giordano, Tina futura mamma di nazionalità italo-palestinese fedele della parrocchia di don Giampiero), abbiamo chiacchierato con Yamina, Natascia e Sabrina sul tema del digiuno nelle nostre due fedi a casa di don Giampiero, zona Garibaldi Milano.

Un incontro semplice, ricco di cordialità, ascolto reciproco che ci ha fatto sperimentare e sentire come questa prassi penitenziale abbia anche un aspetto in comune: privarci di qualcosa per far più spazio a Dio nelle nostre vite e avvicinarci anche alle necessità dei poveri.

Io che ho percorso poi anche un pezzo di strada con loro in metropolitana per tornare a casa, ho sperimentato come la sensibilità umana e soprattutto femminile, sia stata proprio creata per tessere ponti, generare armonia, stima, comprensione, vicinanza, un dono e un’opportunità grande da vivere in pienezza.

sr. Rosella Locatelli – Italia

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