Sono sr. Janet R. Pereira, originaria dell’India e fra le prime Missionarie dell’Immacolata – PIME ad essere stata destinata in Italia come terra di missione nel 2015. Lo sviluppo della missione ad gentes in Europa è un concetto e un percorso relativamente recente per noi MdI, fino a qualche anno fa, infatti, per noi l’Italia non era considerata terra di missione. Anche per questo per me all’inizio non è stato facile accettare la mia chiamata in Italia… In realtà sognavo il Brasile! Ma Dio aveva ed ha tuttora il suo progetto speciale per me, che anch’io ho dovuto conoscere pian piano. Adesso posso dire che sento che l’Italia come ‘il mio posto’ e sono felice.

Come ogni missionario/a anch’io ho dovuto fare un cammino nell’avvicinarmi alla missione. Non è stato facile, infatti, abituarmi al cibo, alla cultura e imparare la lingua. All’inizio mi sembrava di sentire come se la mia presenza fosse inutile. Cosa posso fare, io qui?! Questo era quello che mi chiedevo…

Piano piano ho iniziato ad accettare una ad una le sfide che il Signore mi poneva davanti. Accettare me stessa e la situazione mi ha aiutato ad essere aperta ad ogni bisogno. All’inizio, durante lo studio della lingua, ho dovuto imparare a tornare come una bambina di scuola elementare, che dipende dagli altri per qualsiasi cosa. Sono riuscita ad uscire dalla mia timidezza e sono diventata un nulla davanti alla realtà per poter imparare: sono diventata piccola, non ho esitato a chiedere agli altri per scoprire cose nuove.

Ogni piccola cosa che mi veniva chiesta, dicevo a me stessa : “ questo è per la missione” e lì trovavo la gioia,

anche se le cose a volte erano davvero piccole, come aprire e chiudere le porte e le finestre della nostra scuola dell’infanzia a Monza. Ma questo mi dava gioia.

Uno dei primi apostolati in cui ho collaborato è stato collaborare alla catechesi in parrocchia e ai cammini del PIME per i giovani. Mentre lavoravo con i catechisti, i bambini, le mamme e i giovani, ho imparato tante cose da loro. Ho sperimentato che non devo aspettare pensando che siano gli altri a venire da me, ma sono io che devo fare il primo passo per andare verso di loro. Attraverso questa via mi sono scoperta capace di essere più aperta e sincera, generosa e amorevole, per mettermi al servizio degli altri senza pensare troppo a me stessa.

Pensando ad un missionario/a che inizia a vivere la missione, come me qualche anno fa, mi sento di dire che il punto chiave è non avere tanti progetti e programmi. Un giovane missionario deve prima di tutto osservare e imparare le cose senza pregiudizi, questo lo aiuterà ad essere aperto ai bisogni di tutti e piano piano porterà quella gioia che è proprio dono di Dio. Alcune volte, infatti, non c’è bisogno di dire tante parole per poter vincere i cuori del popolo dove uno è stato mandato, basta la semplice presenza e la testimonianza nel vivere la vita quotidiana, come ho potuto scoprire nel corso del mio cammino in missione.

Oggi posso dire che sono orgogliosa di essere in Italia come missionaria. Mi sento accettata, amata, capita dalle mie consorelle e dal popolo con il quale e per il quale lavoro. Sono contenta che tante persone sentano di avere fiducia e confidenza in me e che si sentano anche libere di esprimersi e condividere di sé e della propria vita.

Un episodio concreto che mi ha aiutato tanto e che ancora oggi mi dà fiducia nel futuro è stato quando, finito di studiare la lingua, ho iniziato ad andare in parrocchia per il catechismo e lavorare con altre catechiste della zona. Siccome non parlavo ancora bene italiano, non potevo guidare la lezione né insegnare molto ai bambini. Allora mi rivolgevo a genitori e bambini con quel po’ di lingua che sapevo, non facendo niente altro. A fine anno sono rimasta sorpresa e colpita dalle parole dei genitori e delle catechiste: “Grazie Sr. Janet, la tua angelica e semplice presenza è stata un dono per tutti!” Pensando a questa parole sento sempre una nuova forza che mi aiuta ad inserirmi appieno nella missione affidatami, e so che mi accompagneranno dovunque andrò, insieme a quell’incoraggiamento speciale del Signore per me attraverso la Sua Parola:

“Non avere paura, sono con te. Ho bisogno di te, ho un progetto per te”.

Nell’obbedienza alla missione ho scoperto e sperimentato la chiave della gioia!

sr. Janet Reshma Pereira – Provincia Italia

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