Organizzato dall’Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG), dal 21 gennaio al 1° febbraio, si è tenuto a Roma un seminario interculturale. Erano rappresentate 46 congregazioni, ciascuna presente con 4 membri di nazionalità e età diverse. Delle Missionarie dell’Immacolata, abbiamo partecipato io (brasiliana), sr. Marilena Boracchi (italiana), sr. Christina Murmu (bengalese) e sr. Biji Philip (indiana).

Sono stati trattati contenuti all’interno della dinamica dell’interculturalità, tema molto attinente al cammino attuale della Vita Consacrata.

Il primo giorno, la presentazione delle partecipanti è stata fatta usando simboli di ogni realtà di provenienza. In seguito, sono stati presentati il programma e le tematiche del seminario, durante il quale sono state usate 4 lingue: inglese, spagnolo, francese e italiano. Le partecipanti provenivano da diverse parti del mondo, favorendo così la nostra interculturalità nei pochi giorni in cui siamo state riunite.

Tra le diverse tematiche approfondite durante queste due settimane, sottolineo qui alcune più importanti, come: l’interculturalità nella vita religiosa oggi; profili sociali; autorità interculturale; marginalità creativa e il ministero cristiano; la personalità, la cultura e la teologia dell’interculturalità; il dialogo profetico. Durante il seminario, abbiamo avuto la possibilità di vivere e condividere esperienze diverse nei gruppi linguistici.

Si percepisce come la vita religiosa stia cercando in questi ultimi anni cammini che favoriscano la convivenza interculturale nelle comunità. È, infatti, una grande ricchezza che rende efficace l’annuncio del Vangelo, ma rimane anche una grande sfida per la vita consacrata.

Oggi, siamo chiamate a passare dall’internazionalità all’interculturalità. I due concetti non vanno confusi. “Internazionalità” è un termine che indica persone di Paesi diversi che abitano nello stesso territorio, mentre “interculturalità” ha un senso più profondo e può essere intimamente legata alla fede. La vita interculturale è un’opportunità di vero discepolato vissuto da persone culturalmente diverse, dentro una stessa comunità.

Il gruppo che ha condotto il seminario fornendo i contenuti era formato da religiose e religiosi che vivono già nelle loro realtà l’esperienza dell’interculturalità e che cercano di lavorare insieme le dinamiche della vita interculturale.

Tutte noi partecipanti ci siamo sentite interpellate a conoscere e valorizzare la diversità che esiste nelle nostre congregazioni. Il seminario ci ha fornito delle piste concrete per entrare nel processo di interculturalità cominciando dalle nostre comunità.

Come azione concreta frutto del seminario, ogni congregazione ha elaborato un piccolo piano con proposte per la vita interculturale; piano da verificare periodicamente e da condividere con l’UISG.

Il seminario si è concluso il 1° febbraio, con la celebrazione Eucaristica animata in modo molto interculturale, con canti, danze e simboli espressioni delle diverse culture presenti.

Ringrazio il Signore e la mia congregazione per questa opportunità di partecipare ad un evento così ricco di contenuti e di esperienze, che sarà certamente un grande aiuto per tutte noi MdI.

Sr. Rosiene Gomes de Freitas, Província Brasil Nord

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