1979, al Buraco do sapo a San Paolo – Brasile
Era il 1979. Sr. Annamaria Pusca era stata destinata al nord del Brasile, ma appena arrivata nella sua nuova terra di missione aveva trascorso tre mesi a San Paolo per imparare la lingua e adattarsi al nuovo modo di vivere.
Nella foto ci sono io, sr. Gabriella Ravanelli, alla mia destra c’è sr. Annamaria Pusca e dietro sr. Giannina Monti, al tempo provinciale del Brasile Sud.
Eravamo in visita alle famiglie della favela del “Buraco do Sapo”, in italiano “buco del rospo”. Era una favela di San Paolo molto pericolosa a causa delle guerre tra bande che si contendevano il traffico di droga e per la presenza dello squadrone della morte.
Sr. Annamaria, senza farsi intimidire, si era presentata come insegnante agli adulti per la prima alfabetizzazione e poco a poco si era conquistata il loro affetto. Era difficile per loro riuscire ad andare a scuola, dove era necessaria la divisa che non avevano i soldi per comprare.
Quel giorno eravamo in visita di famiglia in famiglia, per identificare chi aveva più bisogno.
Gli abitanti del Buraco do Sapo ci volevano un gran bene. In fondo all’anima anche i banditi più violenti erano buoni. Io e sr. Annamaria abbiamo vissuto esperienze molto profonde e toccanti nella favela del Buraco do Sapo: facevamo del bene a tutti e loro ci rispettavano per questo e perché non avevamo altri fini se non quello di aiutarli.
Sr. Gabriella Ravanelli