LA MISSIONE MDI IN PAPUA NUOVA GUINEA
La Papua Nuova Guinea, in Oceania, è composta da tante isole. Il posto scelto per iniziare la nostra missione è Watuluma, nell’isola di Good Enough, nella provincia dove il Beato Giovanni Mazzucconi ha trovato la morte col martirio.
Sr. Silvana Lobo e sr. Elizabeth Joseph, MdI pioniere in Oceania trovano una vasta terra di missione in questa piccola isola nel mezzo dell’oceano. Aveva alti alberi di cocco, una chiesa parrocchiale e un presbiterio ormai in rovina. C’era anche una scuola, e un centro sanitario appena inaugurato. Queste strutture erano state costruite con materiale di scarso valore. Un piccolo convento, edificato di recente, le stava aspettando.
C’erano solo pochi villaggi distanti dalla terra di missione. Il posto era bello e pieno di ruscelli verdeggianti, colline e montagne. Il Signore fin dall’inizio ha accompagnato le sorelle in ogni passo, grazie a tante persone che sono state loro di aiuto negli inizi, un tempo caratterizzato da novità, meraviglia, ma anche durezza e difficoltà. I padri del PIME, specialmente nella persona del Vescovo Cesare Bonivento, il Vescovo Moore MSc, sr. Benedicta Carrol OLSH erano i loro angeli custodi. Senza perdere tempo le sorelle iniziarono a lavorare. Sr. Elizabeth prese la responsabilità della scuola/collegio e della formazione dei catechisti, sr. Silvana comincia con il lavoro sanitario, per la maggior parte del tempo andando nei diversi villaggi e portando avanti le cliniche.
E’ proprio nel 1988, qualche mese dopo, che sr. Damiana Tansini, originaria di Castiglione d’Adda (Lodi) e Missionaria prima in India e poi in Papua Nuova Guinea, arriva a Watuluma e inizia una lunga storia missionaria in cui presterà servizio nella comunità di Watuluma in ospedale per nove anni e poi collaborerà negli inizi della Vanimo nel 1997, occupandosi di pastorale giovanile e vocazionale. Ecco alcuni brevi flash della sua esperienza:
- Cara sr. Damiana, secondo la tua esperienza, quali sono gli elementi fondamentali di uno stile di vita missionario, che permettono di inserirsi in missione?
Nei miei anni in missione ho compreso che la prima cosa è adeguarsi a loro, alla loro vita, magari anche cambiando qualcosa di sè. Per esempio io in PNG ho incominciato ad interessarmi di campi, terra, coltivazioni, anche magari piantando qualcosa, perché loro sono tutti agricoltori. Mi ricordo che quando vedevano noi che piantavamo qualche cosa erano tutti contenti. Questa è una cosa da fare, per dare il buon esempio, per mostrare che anche noi prendiamo qualche cosa da loro, che impariamo da loro, per far vedere come la loro vita sia già importante e di valore così com’è, per far vedere il nostro amore.
- Quali sono i tuoi consigli per un giovane missionario che si sta inserendo ora in missione?
Un giovane missionario/a deve senza dubbio prima guardarsi intorno, conoscere, osservare. In seguito, con l’aiuto della sua comunità, potrà vedere quello che è stato fatto precedentemente, che sicuramente aiuta a tracciare una via di inserimento. Solo in questo modo, lentamente e per gradi, di può davvero camminare con loro, senza rischiare di imporre la nostra mentalità, le nostre attività, le nostre idee. Penso che questo approccio sia una cosa bella e importante, da non dimenticare, specialmente nella vita di un missionario/a agli inizi.
- Quali sono i punti forti, irrinunciabili della vita missionaria, secondo la tua esperienza?
Stare vicino a loro, sempre, il più possibile, e poi predicare e comunicare il Vangelo, anche quando sembra che non ascoltino. Ma non è vero, ascoltano sempre. A volte anche dire poco basta. Il popolo della PNG è un popolo di osservatori, guardano sempre quello che facciamo, come ci muoviamo, le nostre scelte. Se quello che facciamo, quindi, è in coerenza con quello che diciamo, è la nostra stessa testimonianza di vita che parla di Gesù. A partire da questa coerenza di vita la gente crede più facilmente e ci viene dietro, ci segue, seguendo quindi il Signore che si manifesta attraverso di noi. E’ la nostra testimonianza di vita che parla di Dio. Questo per me è il punto più importante, parlare del Vangelo, soprattutto.
- Se dovessi riassumere in una frase quello che hai imparato in questi anni di missione, cosa potresti dirci?
Volere bene a tutti, sempre, perché la gente veda e impari quello che noi vogliamo manifestare, cioè l’amore di Dio, la vita del Signore attraverso il Vangelo.
- Raccontaci un episodio concreto che più ti sembra significativo. (lo ascoltiamo dalla viva voce di sr. Damiana Tansini, rientrata dalla missione in PNG nel 2010 e ora residente a Monza – Villa Boschetto, insieme alle altre Missionarie dell’Immacolata tornate dalla missione).
sr. Damiana Tansini – Provincia Italia