Sabato 7 di giugno scorso, al mattino, ricevo inaspettatamente la notizia della scomparsa di Ula Sambú e ancora adesso non riesco a crederci …!
Cristiano, papá di 8 figli, catechista, fondatore e animatore della comunitá di Cussak (parrocchia di Mansoa – Guinea Bissau).
Conobbi Ula negli anni 1984-86; aveva più o meno 20 anni, e da allora mi ha sempre accompagnata nell’apostolato. Da lui ho imparato molto e per la sua testimonianza cristiana sono arrivata a definirlo “ Vangelo Vivo”.
Una persona semplice, generosa e fedele. Con la moglie Sene sono stati una delle prime coppie di famiglie a vivere tre anni di formazione al catechistato diocesano per la formazione di famiglie catechiste. Una persona che dopo aver conosciuto Gesù ogni giorno si entusiasmava e dava coraggio a tanti con una vita quotidiana carica della gioia del Vangelo. Non é difficile definirlo un grande testimone di fede viva e di sacrificio continuo; non misurava sforzi, generoso con tutti pur di offrire a ciascuno l’ occasione di incontrare Gesù e fare esperienza della Parola di Dio, facendo gustare il valore di mettere la propria vita a servizio degli altri.
Mi sembra ancora di vederlo… arrivare dalla foresta stanco, affaticato e affamato …non perdeva mai un incontro della comunità per la preghiera , per la catechesi o per risolvere qualche problema. Lui immancabilmente arrivava e con tanta pazienza e saggezza mi aiutava a conoscere e affrontare le sfide che naturalmente scaturivano dai primi tentativi di evangelizzazione in un contesto pieno di radicate tradizioni culturali e fortemente islamizzato.
Un dettaglio che conservo sempre nel cuore: nella cultura africana della Guinea Bissau non era facile cogliere una manifestazione di un gesto affettuoso in pubblico dei genitori verso i figli né tra marito e moglie, né con amici soprattutto davanti a persone estranee. Un abbraccio o un bacio in pubblico era considerato tabu´. Ciò non significa che i guineani non manifestino affetto…
Nei miei confronti Ula era riuscito a racchiudere in un comportamento aperto e discreto l’amicizia e l’apertura nella condivisione: negli incontri di catechesi, di formazione, di attività pastorale – e sono stati tanti… – me lo trovavo sempre vicino, alla mia destra quasi a volermi dire: “ guarda che ci sono” e questo mi dava tanto coraggio e appoggio.
Passando il testimone alle missionarie di oggi chiedo a Ula che ci insegni ad avere occhi per leggere dietro alle apparenze i segni di una cultura evangelizzata!
Riconosco il suo testamento nell’icona evangelica della vedova che nella sua povertà, ma con estrema fiducia e fede, dona tutta la sua vita a Gesù e alla comunità´. Il Signore mi ha fatto davvero un grande regalo facendomi incontrare Ula, Vangelo vivo.
“Carissimo mi manchi tanto, ma mi consola sapere che già stai vivendo la Pasqua con Gesù!!!”
Sr. Angela Casati, Delegazione Guinea Bissau