Hyderabad, 21-22 ottobre 2025. 1.700 rappresentanti di otto diocesi – Hyderabad, Shamshabad, Kurnool, Cuddapah, Warangal, Khammam, Nalgonda e Adilabad – si sono riuniti presso il St. John’s Regional Seminary di Ramanthapur per celebrare il Giubileo sul tema “Pellegrini della speranza”. I partecipanti hanno accolto l’invito del Santo Padre a camminare insieme come pellegrini della fede, della speranza e del rinnovamento.
I due giorni di celebrazioni sono stati caratterizzati da un profondo fervore spirituale e da una gioiosa comunione tra il clero, i religiosi e i laici. I momenti salienti sono state le solenni celebrazioni eucaristiche, che hanno invocato le benedizioni di Dio per un rinnovato spirito missionario, le processioni e l’alza bandiera del Giubileo, simbolo del nostro viaggio collettivo di speranza. Molto interessanto sonos stati anche i discorsi e le testimonianze che hanno riflettuto sul vivere da “pellegrini della speranza” nel mondo di oggi.
I programmi culturali e le attività per i giovani hanno mostrato l’unità nella diversità e la ricchezza delle tradizioni di fede delle diocesi. I momenti di adorazione e di rosario hanno condotto i partecipanti a una profonda riconciliazione e a un rinnovamento spirituale. L’incontro è stato aperto e partecipativo: le persone hanno condiviso le proprie domande, i propri dubbi e i propri desideri, dando voce alle realtà delle proprie comunità parrocchiali e alle sfide della fede nell’epoca moderna. L’intera celebrazione ha fatto eco alle parole di Papa Francesco: “La speranza non delude”. Ha invitato tutti a confidare nella misericordia di Dio e ad andare avanti con coraggio, pace e fraternità.
Noi Missionarie dell’Immacolata abbiamo colto l’opportunità di impegnarci nella sensibilizzazione missionaria per far conoscere la nostra presenza tra la gente. Abbiamo presentato la nostra congregazione tramite opuscoli e giochi missionari, che hanno contribuito a far conoscere la responsabilità missionaria di ogni cristiano. Attraverso queste attività semplici ma significative, abbiamo ricordato ai fedeli che, con il battesimo, tutti diventano missionari e sono chiamati ad annunciare Gesù a un mondo dilaniato dalla guerra, ferito dalla violenza e assetato di pace. Con mia sorpresa, molti sacerdoti e religiosi hanno dichiarato di non essere pienamente consapevoli di questa verità fondamentale. È stato un richiamo gentile ma potente al fatto che la Chiesa esiste per annunciare Cristo, una missione che a volte viene dimenticata sia dai religiosi che dai laici. Molti visitatori, uomini, donne, giovani e bambini, si sono avvicinati alla nostra bancarella e questi incontri sono diventati momenti di grazia, di benedizione e di rinnovata speranza. Ho visto nei loro occhi la luce della fede e la scintilla dell’entusiasmo missionario riaccendersi. Personalmente, mi sono sentita profondamente grata per questa esperienza. Non si è trattato di una semplice partecipazione a un evento, ma di un vero incontro con il popolo di Dio, durante il quale abbiamo ascoltato le loro storie di dolore e di gioia, abbiamo condiviso la nostra fede e abbiamo testimoniato la speranza che nasce dal Vangelo. Durante la nostra animazione, abbiamo “scandito” e condiviso la Parola di Dio, invitando le persone a prenderla e gustarla. In molti hanno trovato conforto e coraggio in essa.
La nostra colorata e vibrante presenza missionaria in vari Paesi ha attirato l’attenzione dei partecipanti, rendendoli consapevoli dell’universalità della Chiesa e della sua missione oltre i confini. Questa celebrazione giubilare è stata un vero momento di risveglio, una chiamata a rinnovare il nostro impegno missionario e a diventare veri pellegrini di speranza in un mondo ferito.
Sr Shyla Rayappan, Hyderabad




















