Assunta Amore
Mi sono avvicinata alle MdI già ai tempi in cui a Pozzuoli c’era sr. Bianca. Lei ci veniva a trovare a casa e così facevano le altre suore che si sono succedute. Io mi sono innamorata di quelle presenze che testimoniavano la passione per la missione. Sono grata a Dio per avermi dato la capacità di essere missionaria a mia volta, allorché ho invitato mia nuora, testimone di Geova, a partecipare agli incontri con le MdI. È stata una grande gioia vederla felice nel seguire le missionarie e annunciare la sua libera decisione di interrompere il rapporto con i testimoni di Geova. É una storia d’amore.
Nunzia Scamardella
Mi trovai a frequentare le Missionarie dell’Immacolata in un momento di sofferenza: è stata la chiamata di Dio! Posso dire di sentirmi come chi è passato dall’asilo all’università; ho imparato a pregare e a dedicarmi di più agli altri. Questo cammino mi ha aiutata a crescere e a sentirmi più sicura e determinata nella volontà di vivere il Vangelo. È bello accorgersi che qualcuno che ho aiutato e frequento mi consideri una missionaria! Delle MdI mi piace lo slancio nel vivere per gli altri, sono un dono per il prossimo. La mia vita di laica MdI è tesa a impiegare il mio tempo sempre più per le persone che incontro, specie quelle che sono in difficoltà.
Enza Pisani
Il Signore chiama e io l’ho sentito. Da giovane la mia famiglia mi mandava da una maestra ad imparare l’arte del ricamo. Una volta alla settimana si lavorava per le missioni, un mondo a me sconosciuto allora che però mi incuriosiva così tanto da chiedermi chi fossero i missionari. La maestra mi promise che prima o poi mi avrebbe portata nella sede di Napoli del PIME. Tuttavia, morta lei, questa promessa svanì. Ma ecco, con mia grande meraviglia, che dopo alcuni anni i missionari cominciarono a venire loro stessi presso le nostre parrocchie e Comunità ed ebbi anche la grande gioia di ospitarli a casa mia. In tutto questo tempo di vicendevole frequentazione le suore ci hanno aiutato tanto e noi tutti ci siamo sentiti sempre ben accolti, cosa che non è successa con altri Istituti.
Giuditta di Meo
Circa 30 anni fa fui invitata da sr. Giannina e sr. Gabriella a frequentare la C.E.B. (Comunità Ecclesiale di Base) facendo parte di un piccolo gruppo di fede. Mi organizzavo in famiglia per avere poi il tempo di partecipare con entusiasmo alle tante iniziative che venivano proposte. In seguito ho seguito con assiduità il cammino dei laici che condividono lo stesso carisma missionario. Delle suore MdI mi attrae la loro naturalezza di essere presenti tra la gente per testimoniare l’amore di Dio per tutti noi. Imparando da loro, provo sempre a fare lo stesso anch’io. Proprio stamattina stavo al mercato e ho notato una signora anziana in difficoltà. Ho pensato di aiutarla, pur non conoscendola, e lei mi ha ringraziato molto. Ecco, vivo di piccole, ma significative esperienze ogni giorno. Penso che anche questo sia vivere la missione “ad intra”; anche in famiglia si è creato un bel clima.
Teresa Chiocca
Mi trovo tra voi per la vicinanza con sr. Giannina e sr. Gabriella che mi hanno introdotta alla conoscenza della Bibbia. Ho cominciato a frequentare in maniera sistematica da quando arrivò sr. Eletta. Qui ho trovato una vera famiglia e mi sento a mio agio perché tutti ci vogliamo bene.
Cristina Guardascione
Penso che Qualcuno mi abbia mandata ed io mi sento un’inviata. Nunzia mi parlò delle missionarie e mi invitò agli incontri mensili. Anch’io ho trovato qui una bella e sana dimensione familiare. Mi piace delle suore lo stile semplice e il dare agli altri in povertà. Mi piace questa capacità di dare facendosi prossimi. Condivido il loro carisma e mi ritrovo bene nella nostra storia che è una storia santa. Insieme a Cristina ho cominciato a frequentare questa casa MdI quando è giunta tra noi sr. Eletta. Oggi con sr. Chiara animiamo il Centro di ascolto della Caritas del Rione Toiano di Pozzuoli. Riconosco in me il peccato di pigrizia perché non sono solerte nell’invitare altre persone a frequentare i nostri incontri così arricchenti.
Tonino Capuano
Perché sono qua tra voi? Per il carisma missionario delle fondatrici. Mi ha “preso” proprio tanto e mi dà la forza di avvicinarmi a chi è in difficoltà. Il mio slancio missionario è un po’ frenato dal fatto che non riesco a parlare con chi avvicino per sostenerlo. (All’unanimità ricordiamo a Tonino che la testimonianza di ogni gesto cristiano di prossimità a fratelli e sorelle in difficoltà è valida e preziosa allo stesso modo di tante parole).
Antonio Russo
Fondamentalmente, se penso al mio cammino spirituale, devo evidenziare tre punti essenziali, accomunati da una sola parola: “curiosità”. L’inizio mi porta alla mente un ricordo del 1995. In occasione del primo anniversario della scomparsa di don Peppe Diana (persona straordinaria che, mio malgrado, non ho avuto la fortuna di conoscere) mi sono avvicinato ad alcuni giovani dell’azione cattolica della parrocchia, mentre stavano preparando l’animazione musicale della Messa in suo suffragio e di altri eventi annessi. Spinto proprio dalla curiosità, ho cominciato a frequentarli per qualche anno ed è stata un’esperienza che desta in me bei ricordi indelebili, perché è dove ho iniziato a muovere i primi passi. Successivamente, per ragioni personali, segue un mio periodo di pausa dal cammino stesso appena intrapreso, pausa caratterizzata da un mio momento di smarrimento durato qualche anno, dove ero sempre alla ricerca di un qualcosa che mi aiutasse a capire ciò che avrei voluto fare realmente, sia nella vita, che per il mio cammino di fede. In effetti, solo qualche anno dopo, nel 2012, ho incontrato i padri missionari del PIME di Trentola – Ducenta ed in particolar modo, in seguito ad un incontro, condotto da padre Enrico Fidanza (altra persona speciale che, per una serie di concause, non ho avuto la possibilità di conoscere bene) di “Giovani e Missione”, ho deciso di seguirli. Infine, questo percorso a tappe, nel 2020, mi ha portato a conoscere le suore MdI e ho capito di essere approdato nell’ennesimo porto giusto. Tutto ciò mi ha aiutato ad essere molto determinato nel voler attuare il Vangelo di Cristo nella mia vita di ogni giorno. Quando vengo qui a Pozzuoli mi ritrovo in un progetto missionario di cui ho veramente bisogno. Con le suore e i laici MdI, miei fratelli e sorelle, riesco ad essere semplice, sentendo il bisogno delle loro parole semplici e sperando, altresì, di riuscire a parlare a tutti con la stessa semplicità.
Gennaro Campanile
Mi sono trovato a frequentare le Missionarie dell’Immacolata in un periodo in cui da poco mi ero accostato alla fede e alla mia parrocchia. Lì avevo conosciuto sr. Giannina e sr. Gabriella che facevano animazione missionaria nel quartiere. Su loro invito cominciai a frequentare gli incontri mensili a Pozzuoli. Mi interessavano molto le esperienze che tante sorelle ci raccontavano ritornando dalle terre di missione. Finalmente scoprivo la Chiesa vera che si china per aiutare il fratello in difficoltà, che non ha ambizioni di potere, non impone il suo modello culturale ed agisce in piena umiltà. Era proprio questo che avevo bisogno di scoprire, al di là di tanti luoghi comuni che, spesso a ragione, mostrano il volto brutto di una struttura ecclesiale minata all’interno dal tarlo della corruzione e della vanità. Tanti anni sono passati, noi siamo cambiati, me compreso. Oggi posso contare su una visione di fede più matura, che bada all’essenziale e trova la sua centralità nella Parola che libera l’uomo dalla schiavitù indotta da altri uomini, realizzando un ponte tra Cielo e Terra, tra l’amore per Dio e l’amore per gli uomini. In tutto ciò riconosco che l’agire missionario va proprio nella direzione giusta, quella che, mettendosi al loro fianco in piena umiltà, porta parole di liberazione a tutti i fratelli aiutandoli a sentirsi amati dal Signore. Non ho un’approfondita conoscenza di altre Congregazioni missionarie, ma questo non mi pesa: il buon Dio ha scelto per me le sorelle MdI e va benissimo così. Di loro apprezzo soprattutto quel senso reale di democrazia che rifugge da ogni tentazione verticistica e di potere e si caratterizza con il servizio gioioso e gratuito a tutti.
Ciro Nastro
Sono approdato a Pozzuoli nel mentre mi ritrovavo a vivere una profonda crisi in parrocchia, addirittura ne ero stato allontanato! Mi sentivo offeso e confuso allo stesso tempo. Con l’aiuto di sr. Giannina e sr. Graziella sono riuscito a perdonare chi mi aveva fatto del male. Sono state importanti le letture che facevamo insieme dei documenti della Chiesa sul ruolo dei laici. In particolare mi ha sorpreso la dimensione laicale nella missione. I rapporti con le suore e gli altri laici che seguivano lo stesso cammino sono stati subito caratterizzati da un grande affetto reciproco. Fortissime le “vibrazioni” che avvertivo allora (ed ancora oggi) sulla storia di madre Igilda e madre Dones. Ho scoperto occhi nuovi per guardare il Mondo come orizzonte e l’Umanità come famiglia. Il Mondo si è allargato improvvisamente e in questi 25 anni anche il mio cuore si è dilatato. La vista può spaziare oltre gli angusti confini delle parrocchie e superare la fugacità dei fatti contingenti. Da diacono sono tenuto all’obbedienza, ma questo non sempre porta a risultati positivi. Mi sento al posto giusto anche se a volte avverto una certa stanchezza. Pur tuttavia la gioia per me nell’assumere impegni missionari è sempre grande e, in tal senso, il servizio reso alla Comunità di Roma mi ha ampiamente ripagato. Conosco altre Congregazioni missionarie, in particolare le suore eucaristiche Corsaro, il cui motto è: “Venga il tuo Regno eucaristico”. Mi piace la non strutturalità del vivere delle suore. Condivido e sento molto la semplicità del loro modo di essere sia tra esse che nei rapporti con il mondo esterno.