La prima immagine che ci viene pensando a sr. Teresa è quella di una persona semplice, gentile, con il sorriso sulle labbra, capace di ascolto e di amicizia sincera.

Originaria di Gaeta, entra tra le Missionarie dell’Immacolata nel 1967 con il sogno dichiarato di “diventare suora missionaria e servire i poveri in qualche villaggio africano o in un lebbrosario in India” come aveva ascoltato nei racconti appassionati di alcuni missionari del Pime durante i raduni dei giovani nel Santuario della Montagna Spaccata.

Nel 1983 arriva la destinazione per la missione: non per l’Africa, né per l’India, ma tra i grandi grattacieli di Hong Kong. Davanti a questa sorpresa sr. Teresa si dice convinta che “la vita non la conduciamo noi, Il Signore ci conosce e sa ciò che è bene per ciascuno”. Con fede e coraggio missionario sr. Teresa arriva a Hong Kong e si dedica per circa due anni, “con la testa e con il cuore”, (come ha detto lei) allo studio della lingua cinese. E’ un “periodo duro di inserimento e di tentativi di farsi capire in una lingua – dice – ricca di simbolismi e bella, ma anche tanto difficile da imparare…”

Comprende che, per testimoniare Gesù, “tutto comincia dalle relazioni umane” e che “l’amicizia è il primo passo per avvicinarsi al popolo cinese” e racconta che le persone che incontra sono accoglienti, cordiali e generose. Dirà più tardi: “quando ero ammalata, mi portavano la zuppa cinese, … e noi a nostra volta cercavamo di interessarci delle loro vite, convinte che questa è già una forma di evangelizzazione che passa dal rapporto di fiducia e di amicizia”. Si inserisce nella pastorale locale iniziando dai bambini che l’aiutano a perfezionare la lingua e poi con le ragazze che frequentano la nostra scuola a Shek Lei. In seguito lavora nella pastorale delle diverse comunità cristiane locali (a Kam Tin, Tai Po, Fanling, Tsing Yi) con l’attenzione a raggiungere i più poveri e lontani, a conoscere le famiglie e a creare legami cordiali.

sr.teresaLa ricorda così sr. Giovanna Minardi che con sr. Teresa ha condiviso tanto: “Era una persona felice della sua missione, entusiasta, non si tirava mai indietro, aveva un grande spirito di donazione, uno spirito missionario. Ha sempre lavorato nella pastorale parrocchiale ed ha sempre portato avanti il lavoro con determinazione ed entusiasmo, convinta di dove doveva arrivare, ma molto serena e sempre disponibile anche in comunità. Lavorava con gioia creando delle buone relazioni con tutti. Era una persona che suscitava ammirazione”.

Così sr. Teresa rimane a Hong Kong quasi 40 anni con una piccola interruzione negli anni 1998 -2001 per un servizio alla Direzione generale a Roma.

Anche quando, agli inizi degli anni 2000, si manifestano i primi segni della malattia, sr. Teresa continua con coraggio e grande spirito missionario la sua missione adattando il suo servizio missionario alle concrete circostanze della vita e scrive: “fu uno shock comprendere che con l’arrivo della malattia avrei dovuto sospendere tante iniziative e vivere la mia testimonianza in modo diverso. Eppure, anche nel contesto del ricovero in ospedale e delle cure ci sono state persone speciali con cui condividere la mia sofferenza e continuare quel dialogo di vita che fa passare i valori del Vangelo e conduce a Gesù”.

Rientrata infine in Italia, a Monza, nel dicembre 2022 a causa dell’aggravarsi della malattia, il dialogo intessuto con spirito missionario a Hong Kong non si interrompe: non passa giorno che non riceva un messaggio o una telefonata dalle persone con cui ha condiviso un pezzo di strada a Hong Kong. “Che cosa mi resta della missione? – rifletteva sr. Teresa – Resta l’amicizia”.

La redazione

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