Centro di riabilitazione Giuseppina Rodolfi

Nel 2025, anno giubilare, tutto sembra far pensare che l’umanità stia andando verso tempi sempre più bui: le guerre non cessano, gli equilibri internazionali sono minacciati da nazionalismi esasperati, tendenze al rifiuto dell’accoglienza degli immigrati e profughi… Papa Francesco in questo giubileo ha invitato tutti alla speranza: “Siate pellegrini di speranza”, la sua esortazione. Proprio dove sembra spegnersi la luce, la fiamma di Gesù Cristo fa risorgere tutte le cose a vita nuova. C’è sempre speranza, quella cristiana!

Interpellate anche noi dalla chiamata ad essere pellegrine di speranza, raccontiamo quest’anno la nostra vita, i nostri piccoli segni di speranza lungo le vie della missione che percorriamo ogni giorno in Camerun, Guinea Bissau, Algeria, Tunisia, Ciad, Brasile, India, Bangladesh, Hong Kong, Papua Nuova Guinea, Indonesia, Italia, Londra.

Costruire un mondo di speranza per i disabili a DJALINGO

“Alzati, prendi il tuo letto e cammina” (Gv 5,8), disse Gesù al paralitico. “Le impose le mani e subito la donna si raddrizzò e cominciò a glorificare Dio” (Lc 13,13), racconta l’evangelista Luca, quando Gesù guarì la donna inferma da diciotto anni. “Stendi la mano”. Ed egli la stese, ed essa fu restituita integra, come l’altra” (Mt 12,13), ordinò Gesù all’uomo dalla mano inaridita. Gesù ha curato molti da malattie fisiche e spirituali. Le sue parole erano più che semplici comandi, erano un programma di vita per ridonare speranza, conforto e guarigione ai sofferenti, agli emarginati, ai disperati e agli umiliati. La sua compassione ha restituito dignità, coraggio e forza, ha consentendo alle persone di superare le proprie avversità e di compiere coraggiosi passi avanti.

I pregiudizi sulle disabilità fisiche hanno un impatto profondo a Djalingo, nel nord del Camerun. I superstiziosi collegano la disabilità alla stregoneria, di conseguenza, i bambini affetti da disabilità vengono stigmatizzati e trascurati. Le famiglie li abbandonano, negando loro persino i diritti fondamentali e i bisogni di base. Soprattutto, la loro fiducia profondamente radicata nei guaritori tradizionali, spesso rinvia un intervento medico efficace, che offrirebbe le cure e il sostegno necessari.

Centro di riabilitazione Giuseppina RodolfiPer contrastare questi problemi, il Centro di riabilitazione Josephine Rodolfi cerca di coltivare la speranza e di offrire un cambiamento verso un destino migliore. Al centro continuiamo a incoraggiare le persone che sperimentano queste limitazioni ad accettarle e a guidarle, se necessario, verso modalità di trattamento adeguate. Il modo in cui sensibilizziamo la famiglia o la comunità sulle modalità di cura diventa centrale per raggiungere la nostra missione: curare, sostenere la persona e aiutarla nell’atteggiamento di inclusione. Sottolineiamo come l’alimentazione, l’igiene personale, l’educazione e le cure mediche permettano di ottenere una visione migliore della vita. Tuttavia, il problema non riguarda solo la struttura fisica, ma anche le attività che queste persone sono in grado di svolgere e che sono molto necessarie, ma che vengono loro negate in modo discriminatorio a causa della loro disabilità.

In viaggio alla ricerca della speranza, ci impegniamo a ottenere cambiamenti permanenti nella vita delle persone con disabilità fisiche. Il nostro lavoro è incentrato sull’istruzione e lo sviluppo di competenze che permettono alle persone con disabilità di vivere con dignità e indipendenza. Offriamo formazione professionale in riabilitazione funzionale per aiutare le persone a diventare più mobili e indipendenti. Prepariamo e forniamo protesi e attrezzature su misura e promuoviamo progetti di auto-sostentamento per garantire l’indipendenza economica a lungo termine. Effettuiamo controlli regolari per monitorare i progressi e le sfide, mentre la consulenza alle persone e alle famiglie infonde loro fiducia nell’amore e nella provvidenza di Dio.

Attraverso la sensibilizzazione della comunità, cerchiamo di ridurre le pratiche culturali dannose e le idee sbagliate sulla disabilità. Difendiamo le persone con disabilità fisica, promuovendo le capacità e le potenzialità che possiedono. L’obiettivo è incoraggiare amici e vicini a mostrare solidarietà e a rivolgersi a queste persone con gentilezza, coinvolgendo anche governi e organizzazioni per ottenere un impatto più forte.

Molte volte il governo locale si congratula con noi, dicendo che anche se il lavoro è loro compito, sono le nostre mani e i nostri cuori a realizzarlo. Con valori come la compassione, la gentilezza, l’ascolto attivo e il lavoro di squadra, ogni giorno facciamo un passo in più in questo viaggio di speranza. Mano nella mano con i disabili, insieme mostriamo loro il sogno verso il quale possono costruire il loro futuro.

Ringraziamo Dio perché vediamo vite trasformate e speranze rinnovate. Infondiamo loro autostima e capacità, e doniamo la fiducia necessaria per affrontare le sfide della vita e proseguire con dignità e coraggio.

Siamo pellegrine della speranza, ferme nella nostra missione di costruire un mondo in cui ogni persona, a prescindere dalle difficoltà fisiche, possa vivere una vita indipendente e godersi appieno l’esistenza. Facciamo un passo alla volta per portare la speranza insieme.

Sr. Mary Regi Stephen, Camerun

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