Domenica 19 ottobre 2025, in Piazza San Pietro, il Santo Padre Leone XIV ha canonizzato sette beati, tra cui Peter To Rot, il primo santo papuano. Un momento di grazia che risuona con particolare intensità nel cuore della nostra congregazione e delle nostre sorelle papuane che ogni giorno vivono e testimoniano il Vangelo in quelle terre.
Un testimone della fede incrollabile
Peter To Rot nacque nel 1912 nel villaggio di Rakunai, sull’isola di New Britain. Catechista e padre di famiglia, sposò Paula Ia Varpit nel 1936 e insieme crebbero tre figli. Quando nel 1942 l’occupazione giapponese internò i missionari europei, Peter rimase solo a custodire la comunità cristiana, radunando i fedeli in un rifugio sotterraneo per la preghiera e i sacramenti. La sua opposizione ferma alla legalizzazione della poligamia lo rese un nemico da eliminare. Arrestato nella primavera del 1945, disse alla sorella in carcere: «Non piangere. Sono qui per una buona causa. Ne sono molto felice, perché sono qui per la mia fede». Un venerdì di luglio 1945 fu assassinato mediante un’iniezione letale, sigillando con il sangue la sua fedeltà a Cristo e alla Chiesa.
Un catechista martire che ispira la nostra missione
L’emozione che attraversa oggi le nostre comunità in Papua è profonda e carica di significato. Alcune sorelle papuane della nostra congregazione hanno colto immediatamente una sintonia straordinaria tra il nuovo santo e il carisma della nostra fondatrice, Madre Dones, che amava ripetere: “Se Dio vuole si farà”.
Anche Peter To Rot pregava con la stessa fiducia abbandonata alla volontà divina: “Se è volontà di Dio, morirò per la fede”. E ancora proclamava con voce ferma: “Sono figlio della Chiesa, per la Chiesa darò la mia vita”.
In queste parole riconosciamo la medesima radicalità evangelica, la stessa obbedienza amorosa al disegno di Dio, lo stesso coraggio che trasforma l’ordinario in straordinario. Peter To Rot è stato un catechista dalla fede salda, un padre di famiglia esemplare, un testimone che oggi ispira noi missionarie in Papua a dare ragione della speranza in Gesù con volontà ferma, fede viva e fedeltà al Vangelo e alla Chiesa.
Le parole del Papa
Nell’omelia della canonizzazione, il Santo Padre Leone XIV ha posto al centro la domanda che attraversa i tempi: «Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». E ha indicato nei nuovi santi la risposta luminosa: testimoni che con la grazia di Dio hanno tenuto accesa la lampada della fede, diventando essi stessi lampade capaci di diffondere la luce di Cristo.
Parlando di Peter To Rot, il Papa lo ha definito “martire per la fede” e “catechista”, sottolineando come questi fedeli amici di Cristo non siano eroi o paladini di qualche ideale astratto, ma «uomini e donne autentici» che hanno testimoniato l’amore del Padre come Cristo lo ha testimoniato verso tutti.
Una santità che parla a noi
La canonizzazione di Peter To Rot non è solo motivo di gioia per la Papua Nuova Guinea, ma un dono per la Chiesa universale e un’ispirazione particolare per la nostra missione. Nelle terre papuane dove operiamo, la sua memoria viva ci ricorda che la santità germoglia dal terreno della vita quotidiana, dalla fedeltà nei piccoli gesti, dal coraggio di restare saldi anche nelle difficoltà.
Che San Peter To Rot interceda per noi, per le nostre sorelle papuane, per tutte le comunità che serviamo, perché anche noi sappiamo dire ogni giorno, con la vita prima ancora che con le parole: “Sono figlio della Chiesa, per la Chiesa darò la mia vita”.