L’asilo Lar da Infancia della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù ad Antônio Gonçalves, in un quartiere periferico di questa cittadina dello Stato brasiliano di Bahia colpita da un alto tasso di violenza e criminalità e da situazioni di estrema povertà, è un luogo speciale. Non solo perché qui cento bambini dai 2 ai 6 anni, provenienti da nuclei familiari vulnerabili, sono accolti e accuditi a tempo pieno, vengono tenuti lontano dalla strada e possono mangiare a pranzo e a cena (a differenza che a casa loro).
A rendere diverso l’istituto, con le sue aule colorate, sono le persone che lo gestiscono: un gruppo di laici uniti dal desiderio di testimoniare il Vangelo nella vita quotidiana, con lo stile e la spiritualità delle Missionarie dell’Immacolata. «Il Gruppo Laici MdI della nostra parrocchia esiste da 15 anni e conta 42 membri, che rappresentano sei quartieri e due comunità rurali», raccontano le tre laiche missionarie Marfisa Pereira da Silva, Romélia Pereira Silva Menezes e Maria do Carmo Pereira da Silva Leite, insieme alla coordinatrice pedagogica della scuola materna Irani Silva Oliveira.
Le suore dell’Immacolata arrivarono ad Antônio Gonçalves nel 1991, iniziando il lavoro di animazione e di pastorale nella sede centrale e nelle comunità rurali: «Alla base del loro impegno c’era il carisma dell’opzione preferenziale per i poveri, ispirato alla Teologia della liberazione, che si esplicitava nel sostegno ad associazioni e movimenti impegnati per il diritto alla terra, all’acqua, alla cittadinanza e alla dignità umana», dicono Marfisa e le altre. Nella zona esisteva già un’organizzazione di donne che svolgeva un lavoro sociale e comunitario con l’obiettivo di sostenere le famiglie bisognose, dando priorità alle madri single e alle vittime di violenza. «Sensibili a questa realtà, le missionarie incoraggiarono le donne a svolgere un lavoro mirato in particolare al sostegno e all’accoglienza dei bambini delle famiglie che vivevano in condizioni di vulnerabilità e povertà estrema, con numerosi casi di malnutrizione e mortalità infantile».
Grazie alla tenacia di suor Benilda Lopes de Sousa, suor Lourdes Dos Santos e suor Doralina Tedesco, che ottennero una donazione per l’acquisto del terreno, e con l’aiuto della Fondazione Marcello Candia, il 14 marzo 1993 fu inaugurato l’asilo Lar da Infancia.
Fin dall’inizio il funzionamento di questa struttura, che ha cambiato la vita di tante famiglie, è stato sostenuto attraverso l’impegno volontario della comunità che promuove fiere di beneficenza, lotterie, bazar. «Chi può – commercianti e benefattori locali – fa donazioni economiche, tanti altri garantiscono supporto per le necessità quotidiane, materiali ma anche educative». A fianco della scuola materna, in questi anni sono nati altri spazi per attività comunitarie, dalla Biblioteca Padre Miguel Gamarra alla Scuola agricola familiare al servizio di studenti provenienti dalle aree rurali dei dintorni.
La sfida più grande per la parrocchia, tuttavia, si presentò nel 2009 quando le Missionarie dell’Immacolata lasciarono la gestione di tutte queste opere direttamente alla comunità. «All’inizio, senza le suore non è stato facile», ammettono le quattro donne. «Eppure, la formazione pastorale e di leadership che loro avevano svolto ha incoraggiato noi laici ad assumerci l’impegno di guidare il lavoro collettivo sul fronte sociale, culturale, educativo e religioso». Oggi, l’organizzazione del Gruppo Laici MdI è ben strutturata: «A inizio anno teniamo un incontro di pianificazione per discutere temi e azioni al centro del nostro impegno, dando priorità alle esigenze della Chiesa locale alla luce dei documenti papali e delle encicliche, principalmente sulla dottrina sociale della Chiesa, e dei testi della Conferenza episcopale brasiliana e delle Pontificie opere missionarie. Il tutto in linea con gli Orientamenti del laicato MdI e sempre con la collaborazione attiva, e anche affettiva, delle suore dell’Immacolata delle comunità di Feira de Santana – Bahia e di San Paolo».
Questo legame, di cuore e spirito, ha prodotto tanti frutti che stanno cambiando il volto di Antônio Gonçalves. Nella Biblioteca comunitaria i residenti possono partecipare a diverse attività sociali e culturali ma anche trovare uno spazio per offrire il proprio contributo alla collettività. «Attualmente, i laboratori di cucito creativo, uncinetto e biodanza del progetto Florescer Mulher sono un riferimento per le donne dell’intera cittadina, all’insegna dell’emancipazione, dell’autostima e dell’autonomia femminili», racconta Marfisa, ideatrice del programma. L’Angolo Marcello Candia, invece, che ospita regolarmente incontri di formazione, ritiri, ma anche compleanni e matrimoni, rappresenta «un ambiente integrato con la natura dove offriamo pratiche di fitoterapia e servizi terapeutici individuali e di gruppo, come la danza aerobica, alla comunità e ai giovani dei quartieri periferici». Proprio la nuova generazione rappresenta uno dei focus principali dei Laici MdI, dai piccoli dell’asilo – dove è in costruzione la nuova mensa – ai ragazzi più grandi, in un contesto con scarse opportunità professionali: «Molti emigrano in altri Stati, mentre chi resta è esposto a situazioni di vulnerabilità sociale». Tra le iniziative che stanno avendo un impatto importante c’è il laboratorio di erbe medicinali e giardinaggio: «I giovani partecipanti stanno scoprendo l’importanza delle conoscenze ancestrali per la salute integrale degli esseri umani e riconoscendo il loro posto da protagonisti nella comunità».
Chiara Zappa, Mondo e Missione di febbario 2025