Antonio

Con Te Camminerò”, sono queste le parole che risuonano in me dall’arrivo in Camerun!

Il Camerun-Ciad è la mia prima – tanto attesa e desiderata – destinazione missionaria, che oggi finalmente si realizza nello stare in mezzo a questo popolo, in cui sono arrivata il 6 febbraio 2025!

Con Te camminerò (titolo anche di un canto del Gen Verde) in realtà è un incoraggiamento che mi accompagna già da qualche tempo, in particolare da quando ho avuto la possibilità di fare un mese di preghiera a Bologna con i Gesuiti (il mese ignaziano) in preparazione alla professione perpetua e al mandato missionario, celebrati a Roseto degli Abruzzi, nella mia parrocchia di origine il 20 ottobre 2024, nella giornata Missionaria Mondiale.

arrivo in CamerunQuesti passi così importanti, come la consegna della mia vita nella professione perpetua e nella destinazione missionaria, sono frutto di un percorso lungo e ricco di esperienze, che mi avrebbe potuto portare a credere di essere già arrivata al traguardo, ma… Con te camminerò! È con questa consapevolezza che mi ha dato di vivere con gioia e pace l’arrivo in missione, sapendo che il cammino semplicemente continua e che sta a me, ogni giorno e per sempre, scegliere a Chi affidarlo e con Chi farlo.

La professione perpetua nella mia parrocchia è stata un dono grande, un momento di compimento in cui dire grazie al Signore e in cui con Lui ringraziare tutte le persone che hanno fatto un tratto di strada con me e che continuano a farlo anche da lontano. La bellezza di quel giorno celebrato e festeggiato con tutta la mia famiglia, insieme alle diverse comunità a cui appartengo – quella rosetana e quella del mondo, insieme a tanti amici di vecchia e nuova data e insieme a diversi testimoni (suore, sacerdoti, catechisti, animatori), mi ha aiutata ancora ad allargare lo sguardo. Ho sperimentato nuovamente che sono io ad essere mandata, come un seme gettato in un campo oltre l’orizzonte, che nel gesto abbondante e generoso del seminatore porta con sé la storia di tante persone che hanno arricchito il cammino! Io parto, ma Qualcuno mi manda e quando Lui ci manda, non andiamo mai da soli!

Fra stampelleLa parte interessante – e forse anche un po’ curiosa – è che sia proprio l’immagine del cammino ad accompagnarmi in un momento in cui, invece, non posso camminare. Dopo appena due settimane dal mio arrivo in comunità a Yaoundé, ho subito una distorsione che ha causato una microfrattura al piede, rendendomi incapace di camminare.

Io ferma per una frattura al piede appena arrivata in missione…e allo stesso tempo la parola che torna di più nella mia preghiera, nei miei desideri, nei miei piccoli e brevi incontri, così come nelle parole del Papa nel messaggio per la Quaresima 2025, è proprio CAMMINO!

È Gesù per primo che ci testimonia nel Vangelo di cosa si compone il cammino: non si è da soli! Gesù stesso spesso lascia fare agli altri sorprendendo chi incontra, e così sana e salva. Penso alla delicatezza e all’attenzione con cui le mie consorelle mi aiutano nelle piccole cose quotidiane, che per me risulta un po’ un ribaltamento: io, di professione infermiera e neuropsicomotricista, con una passione radicata di prendermi cura degli altri, mi ritrovo a considerare che faccia parte del cammino anche il lasciar fare agli altri e il permettere agli altri di prendersi cura di me!

In questo momento iniziale di inserimento e adattamento, sento poi forte la chiamata alla pazienza e all’ascolto silenzioso: ciò che mi ha incuriosita di questo popolo, di cui sicuramente ho visto ancora troppo poco, è infatti la gioia di una fede viva, che va scoperta sempre di più nelle profondità del quotidiano, con tanta perseveranza e attesa.

francesca-camerunNon so bene cosa farò qui, per adesso mi concentro sullo studio della lingua del francese, ma so che c’è un cammino da continuare, e non sarà solo la ripresa ad uscire di casa dopo questo piccolo incidente iniziale. È il cammino con il Signore in mezzo al popolo dove sono stata mandata, un cammino che è incontro, relazione e una grande capacità di lasciarsi trasformare, un cammino in cui essere segno di Pace.

Ecco l’augurio che mi faccio e vi faccio: essere in Pace ed essere per gli altri segno di Pace!

Concludo condividendo alcune parole scritte da p. Enrico Fidanza, missionario del Pime in Myanmar, originario della mia parrocchia di Roseto, che sono state per me un augurio nel momento del mandato missionario.

“Pace.

È un saluto bellissimo, è un’esperienza che racconta tutto quanto stai vivendo in questo momento e tutto ciò che ti è promesso con la vocazione missionaria.

Pace.

… con la tua consacrazione definitiva, questo è l’augurio che la tua vita porta al mondo: pace a chi piange, pace a chi è disperato, pace a chi è depresso, pace a chi è in lotta con la propria storia, pace a chi è in lotta con ogni storia. A tutti la pace del Signore Gesù.

Pace.

Questo è il vocabolario del Regno di Dio! Non abbiamo altro da dire e non c’è altro di cui fare esperienza, se non la pace che il Vangelo dona all’umanità”.

Sr. Francesca Centorame, Camerun

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