“Para mim o viver é Cristo, e morrer é um lucro” (Fil 1,21),
“combati o bom combate, acabei a carreira, guardei a fé” (2Tm 4,7)
Suor Marionete Linardi, una donna di fede e con una grande passione per Dio e per l’annuncio del Regno. Ha vissuto la sua vocazione di missionaria consacrata svolgendo vari servizi nella Provincia del Brasile Nord: è stata formatrice, consigliera provinciale, coordinatrice di comunità. È stata molto attiva pastoralmente. Negli ultimi anni, prima di essere trasferita nella comunità di San Paolo, ha lavorato nella parrocchia di San Benedetto, assistendo nella catechesi degli adulti, formando ministri della Parola e dell’Eucaristia e presiedendo la celebrazione della Parola in diverse comunità. La notizia della sua morte ha rattristato molte persone che la conoscevano e la ricordano con affetto come una persona allegra, capace di ascoltare e di essere vicina, una persona di Dio. Sr. Alcinete Cardoso, missionaria in Camerun, ci racconta alcuni dei suoi ricordi.
Una vita intessuta di preghiera e speranza
Il giorno di Pentecoste, quando lo Spirito Santo discese sugli apostoli dando loro il coraggio di annunciare il Vangelo, ho inviato un messaggio a sr. Marionete. La risposta è arrivata direttamente da lei, come sempre accadeva in quei contatti quasi costanti che mantenevamo. «Prego per voi e per i vostri familiari», diceva sr. Marionete.
Ho avuto la grazia di essere novizia di sr. Marionete, un privilegio che oggi mi permette di condividere alcuni tratti luminosi della sua vita missionaria. Era una donna di preghiera: pregava molto e per molte persone, abbracciando con il suo cuore orante il mondo intero. I missionari e le missionarie occupavano un posto speciale nelle sue intenzioni, perché comprendeva profondamente che la preghiera costituiva una missione autentica, capace di toccare il cuore di Dio e di mantenere viva la comunione con Lui e con l’umanità. La sua vita era caratterizzata da una profonda intimità con Gesù.
Quando ho saputo della sua morte qui in Camerun, i ricordi mi hanno riportato alla mente il tempo trascorso nella casa provinciale di Manaus. Ho subito pensato al sogno che sr. Marionete coltivava da allora: l’incontro definitivo. Ci aveva spesso confidato il suo desiderio di vedere Gesù faccia a faccia. La sua fede nella vita eterna era salda, alimentata dalla certezza che non ci sarebbero più state morte, sofferenza o dolore, ma solo l’eternità dell’amore, della gioia e della pace.
Il carisma dell’amicizia spirituale
Marionete era una persona di particolare sensibilità, forte nelle avversità, permeata da una gioia contagiosa e animata da una speranza che non conosceva fine. Aveva profondamente interiorizzato la certezza paolina che “la speranza non delude” (Rm 5,5), e questa convinzione era evidente nelle sue parole e nei suoi gesti.
Insegnava con dedizione, amava parlare con le persone e coltivava numerose amicizie. Ma ciò che rendeva straordinari i suoi rapporti con gli altri era la sua capacità di trasformare ogni amicizia in un cammino verso Cristo. Conduceva i suoi amici a Gesù con naturalezza e delicatezza, testimoniando con la propria vita la bellezza dell’incontro con il Signore.
Parlava spesso di unità e comunione con Gesù, ma non dimenticava mai Maria. Invitava tutti a diventare amici della Madonna, convinta che attraverso la Madre sarebbe stato più facile incontrare suo Figlio..
La santità nel quotidiano
Il ricordo che rimane è quello di una donna missionaria, gioiosa, ricca di fede e di speranza. Una donna che desiderava ardentemente la santità e per questo cercava costantemente il sacramento della riconciliazione, sapendo che ogni perdono ricevuto la avvicinava alla meta desiderata.
Deve aver provato un’immensa felicità nell’incontro definitivo con Gesù, quel momento tanto atteso e preparato attraverso una vita di dedizione e preghiera.
Conservo la sua gioia di donna consacrata e la testimonianza della sua ricerca della volontà di Dio nella vita di tutti i giorni, vissuta non nelle grandi occasioni, ma nelle situazioni ordinarie della vita quotidiana. Credo che ora stia cantando e lodando Dio, forse suonando la fisarmonica come amava fare, ringraziando il Signore della sua vita per tutto ciò che ha ricevuto e dato.
Dal cielo, accanto a Gesù, continua certamente la sua missione di intercedere per noi, mantenendo viva quella rete di preghiera che aveva intessuto durante la sua vita terrena.
Ringrazio Dio per averla conosciuta e per tutti gli insegnamenti che ho ricevuto da questa cara sorella. Questa gratitudine è l’eredità più preziosa di un incontro che ha segnato il mio cammino di fede e di missione.
Sr. Alcinete Cardoso, Camerun