Le Pontificie Opere Missionarie (POM) in Guinea-Bissau, in comunione con il vescovo della diocesi di Bissau, hanno chiuso il Mese Missionario con una significativa partecipazione di fedeli e operatori pastorali in tutto il Paese. La campagna, accolta con grande speranza, mirava a rafforzare i legami di solidarietà e a promuovere l’animazione missionaria nel contesto guineano.

Il motto dell’iniziativa è risuonato come preghiera e impegno nelle voci di bambini, adolescenti missionari, giovani, adulti, religiosi, catechisti e laici consacrati. Secondo gli organizzatori, la proposta del Papa – essere portatori della speranza di Cristo in realtà e culture diverse – ha trovato ampia risonanza tra le comunità.

Per tutto il mese sono state svolte attività di animazione missionaria attraverso radio, social network, incontri formativi, momenti di preghiera, adorazione eucaristica, veglie missionarie e testimonianze. Le attività hanno cercato di riflettere sulla chiamata missionaria e di pregare per la Chiesa e per i missionari che lasciano la propria terra per portare il Vangelo ad altri popoli.

Anche se il mese dedicato alle missioni si è concluso, la diocesi sottolinea che l’impegno rimane. La giornata della fede e del servizio continua a ispirare il lavoro pastorale e la presenza della Chiesa nelle diverse regioni del Paese.

Per le POM, essere “missionari della speranza” significa rinnovare ogni giorno il “sì” alla vocazione missionaria, offrendo la propria povertà, gioia, speranza e dedizione al servizio del Vangelo. La proposta è in linea con la chiamata alla sinodalità missionaria sottolineata da Papa Francesco.

In un messaggio citato durante le celebrazioni, il Papa ha ricordato che l’evangelizzazione è “un processo comunitario” che non si conclude con il battesimo, ma continua con l’accompagnamento delle comunità cristiane e la formazione alla fede. Ha anche sottolineato che l’azione missionaria è il “paradigma di tutto il lavoro della Chiesa” (Evangelii Gaudium, 15), che richiede comunione, preghiera e azione comune.

Alla fine del mese, la diocesi di Bissau ha ringraziato le comunità per la loro partecipazione, sottolineando l’impegno di bambini, giovani, adulti e anziani. La missione, dicono gli organizzatori, è ancora viva: la Chiesa in Guinea-Bissau vuole essere “missionaria di speranza tra i popoli”.

Sr. Eliane, Guinea Bissau

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