Il 13 agosto si è spenta sr. Fausta Gadda all’età di 86 anni.
Una persona mite e buona, sempre serena e di grande fede, costantemente riconoscente a Dio per la vita e la vocazione missionaria. Questo potrebbe essere un ritratto abbozzato di sr. Fausta.
All’età di 26 anni le vengono affidate le giovani in formazione numerose negli anni ’60. Per dieci anni si dedica con amore e soprattutto con la sua testimonianza di vita alla formazione delle giovani aspiranti missionarie. Nel 1973 arriva la destinazione e la partenza per la missione di Honk Kong. Qui si dedica al lavoro pastorale, alla visita alle famiglie e agli ammalati sempre con il suo sorriso e i suoi gesti caratteristici di accoglienza, amore e vicinanza verso chiunque. Così si esprime in un suo scritto: “l’apostolato che più mi sta a cuore qui è quello di vivere in carità tra noi e con gli altri, come espressione dell’amore di Dio verso tutti. Se mancasse questo aspetto il nostro sarebbe solo un lavoro sociale e chiunque potrebbe farlo”.
È costretta a rientrare in Italia per problemi di salute che sr. Fausta affronta con coraggio, tanta fede e abbandono in Dio. Le vengono affidati anche incarichi di responsabilità nella guida delle comunità e della nascente Delegazione Italia. Il suo costante ritornello in quei tempi, secondo la testimonianza di molte consorelle, era la calorosa esortazione a vivere con entusiasmo ed amore la propria vocazione missionaria approfittando del vivere quotidiano per trasformarlo, attraverso l’affidamento e la gioia, in offerta gradita a Dio e in testimonianza inequivocabile per le persone che stavano attorno. I problemi di salute non le danno tregua ma sr. Fausta ha saputo farne un dono missionario alla Chiesa e al mondo, come testimonia un suo scritto del 2010:
“Carissime sorelle, sto pensando che ci sia molto traffico in Paradiso per smistare i nuovi arrivati, perché ancora una volta il buon S. Pietro mi ha chiesto di restare qui assicurandomi che non è ancora il mio turno di chiamata. Forse le vostre preghiere hanno fatto cambiare a Dio il suo programma. Come sapete ho avuto un bel po’ di problemi di salute; tra cuciture e ricuciture ho conosciuto parecchie camere operatorie, ma ora spero proprio che l’ultima cucitura sia quella definitiva e soprattutto quella risolutiva! Così, da accompagnatrice di ammalate, sono diventata un’ammalata da accompagnare, ma anche questo lungo momento è una grande scuola di fede, di speranza e di abbandono e una fonte di grazie, di pace e di riscoperta del valore salvifico della sofferenza non voluta, ma accolta e offerta in unione alle sofferenze che sta attraversando la nostra Chiesa e il mondo intero. Mi ha molto consolato e sostenuto l’affetto, la vicinanza e la preghiera di voi tutte carissime. È bello sentire che facciamo parte di una grande famiglia che accompagna con pazienza e amore il cammino di chi è nel bisogno e di tutto ringrazio il Signore che sento vicino e amorevole. Assicurando la mia preghiera per ciascuna di voi, chiedo di continuare la vostra per me, perché possa ritrovare la salute completa e riprendere il mio servizio alla comunità, comunque disposta a vivere quanto il Signore mi offre ogni giorno, anche se alle volte fatico un po’ a capirne il motivo, ma nella sicurezza di essere sempre nella mano del Signore”.
Nonostante la breve permanenza nella missione ad Hong Kong, riconosciamo cara sr. Fausta che tutto la tua vita è stata una missione. Attraverso la tua testimonianza e le tue parole hai formato tante missionarie e hai seminato speranza e amore. Grazie sr. Fausta.