Sono sr. Rosanna Marchetti, italiana. Vivo la mia vocazione di religiosa missionaria nella Chiesa di Manaus, Amazzonia. È una Chiesa viva e sinodale che cammina con entusiasmo per essere sempre più missionaria. Attualmente collaboro con un padre diocesano e due laici nel coordinamento pastorale dell’arcidiocesi di Manaus.
L’anno scorso, a dicembre, l’arcidiocesi ha convocato il Sinodo dei giovani. Nel mio ruolo di coordinatore, mi è stata affidata la missione di accompagnare la commissione diocesana, composta da un sacerdote diocesano, un sacerdote gesuita e alcuni giovani, per portare avanti il processo che ci condurrà all’assemblea sinodale dei giovani. L’ascolto dei giovani è un desiderio molto profondo di questa Chiesa locale che, dopo l’assemblea sinodale arcidiocesana dell’ottobre 2022, si è resa conto che era uno dei “gridi” che si levavano con forza dalle zone e dalle parrocchie missionarie. Questo processo è iniziato l’8 dicembre 2023 e si concluderà nel luglio 2025 con l’assemblea sinodale che aprirà nuove vie di dialogo con i giovani.
Il tema scelto per il Sinodo arcidiocesano dei giovani è “I giovani, una strada aperta”, con il motto “Si avvicinò e camminò con loro” (Lc 24,15) ispirato dall’icona dei discepoli di Emmaus.
Stiamo costruendo un processo che si sta rivelando un bel percorso, costruito in comunione con il Cardinale Arcivescovo e i suoi assistenti, nella gioia e nel discernimento, per capire quali passi lo Spirito sta indicando per raggiungere la maggioranza dei giovani della nostra arcidiocesi e offrire loro l’opportunità di essere ascoltati. La Chiesa vuole sapere quali sono i desideri e le sfide che incontrano nel vivere la loro vita di giovani in questi tempi turbolenti, ma pieni di opportunità per crescere nella fede e nel vivere la loro cittadinanza.
Abbiamo pensato il percorso in tre tappe:
I° INCONTRARE i giovani delle nostre comunità e parrocchie, movimenti e comunità di vita per spiegare loro cos’è un sinodo, presentare il tema e lo slogan, invitarli a collaborare con noi affinché i giovani lontani dalla Chiesa e dalla nostra pastorale possano essere ascoltati. Per far questo, abbiamo stilato un calendario di incontri in cui i protagonisti sono stati i giovani del comitato organizzativo e noi adulti li abbiamo accompagnati.
Ho chiesto a due membri della commissione organizzatrice quale sia stata la sfida più grande che hanno incontrando nella prima fase, e mi hanno risposto:
La difficoltà più grande al momento nell’organizzazione è la mancanza di un registro dei gruppi; ci sono molti gruppi, ma non sappiamo dove sono. Uno degli obiettivi del Sinodo dei giovani è incontrare i giovani e, dal momento in cui li incontriamo, ascoltarli, guardarli, identificarli e dire che stiamo camminando insieme a loro (Arlison Malaquias, seminarista diocesano dell’arcidiocesi di Manaus).
Non è facile coinvolgere le parrocchie e le aree missionarie in questo processo. Sarebbe importante avere la presenza dei gruppi giovanili, non solo uno o due rappresentanti, in modo che possano contribuire attivamente a questo processo di ascolto così importante nella nostra Chiesa di Manaus. Vorremmo che i giovani uscissero dalla loro zona di comfort e accettassero la sfida di costruire insieme il Sinodo. Questo è il nostro desiderio e la nostra speranza (Pamela Teixeira, giovane impegnata nelle equipe giovanili di Equipe Notre-Dame).
Abbiamo terminato la prima fase la Domenica di Pentecoste e ora siamo nella seconda, che mira ad ascoltare il maggior numero possibile di giovani con l’aiuto di coloro che hanno partecipato agli incontri anteriori.
II° ASCOLTARE: Per ascoltare i giovani, abbiamo messo a punto due strategie: grazie ad un’équipe di ricercatori abbiamo realizzato un’indagine scientifica sui giovani che non partecipano alla vita della Chiesa o appartengono ad altre religioni, e abbiamo offerto ai nostri gruppi cattolici una dispensa e dei questionari con domande a cui rispondere tramite un codice QR.
L’ascolto è al centro del processo sinodale. Vogliamo accogliere gli appelli e i desideri del mondo giovanile. Vivremo questa esperienza di vicinanza e di fede per un anno, accanto ai nostri pastori, ma animati dall’entusiasmo dei giovani che hanno abbracciato con noi questa missione. In questo ascolto è contenuta una sfida: rispettare le diverse espressioni giovanili, le diverse culture (indigena, fluviale, quilombola), le diverse realtà urbane e rurali. Questa fase è la più importante e dura un anno. Una volta ricevute le risposte, elaboreremo uno strumento di lavoro che sarà il documento principale che guiderà i lavori dell’Assemblea sinodale.
III° DISCERNERE. La fase finale sarà l’Assemblea sinodale, concepita ed elaborata sulla base dell’ascolto. Creeremo delle équipe di giovani coordinatori e segretari che accompagneranno i gruppi di lavoro. Abbiamo definito un’équipe pedagogica che lavorerà con noi per sviluppare la metodologia dell’assemblea. La strada che abbiamo percorso ha già dato i suoi frutti: formazione, comunione e collaborazione tra gli stessi giovani. È un grande dono e una grande sfida. È un kairos, un tempo di grazia, per tutti noi.
I giovani della commissione, sostenuti da noi adulti, stanno affrontando sfide e resistenze, ma questo non frena il nostro entusiasmo, anzi, rafforza il protagonismo giovanile e ci spinge a vivere ogni momento con creatività e audacia.
Ci sentiamo parte del cammino della Chiesa, che vive lo stile sinodale proposto da Papa Francesco, e vediamo questo processo come una possibilità di trasformazione e di crescita umana e spirituale. Camminare insieme ci aiuta a crescere nella fede e nell’amicizia, ci aiuta a comprendere quanto sia bello vivere come fratelli e sorelle e, insieme, ad andare in missione per incontrare giovani assetati di vita e di speranza.
Sr. Rosanna Marchetti