Che malattia terribile è mai questa? Bisognerebbe ch’io non sapessi pensare più alle missioni, ai missionari; oh, allora sarei troppo infelice perché avrei distrutto in me ciò che forma lo scopo della mia vita.
M. Igilda
Che malattia terribile è mai questa? Bisognerebbe ch’io non sapessi pensare più alle missioni, ai missionari; oh, allora sarei troppo infelice perché avrei distrutto in me ciò che forma lo scopo della mia vita.
M. Igilda
Siamo missionarie e come tali dobbiamo essere pronte a tutto pur di concorrere alla salvezza delle anime e all’avvento del Regno di Dio sulla terra.
Gesù nella SS. Eucaristia, ecco il segreto della perseveranza nostra nella vocazione. Egli si è dato, si dà al missionario dovunque questi va, dovunque si trova per non lasciarlo solo e senza conforto condivide la sua povertà, la sua solitudine… Si è dato al Missionario senza riserve, per sempre e senza pentimenti per compiere opere sublimi di redenzione e di santificazione, di misericordia...
Vivere una vita semplice e senza pretese, felici di essere ciò che siamo.
È necessario anzitutto santificarci; più ci avanzeremo nella via della santità e maggiore sarà il bene che potremo esercitare in mezzo ai nostri fratelli.
Maria sarà la nostra guida sicura a Dio, per poter vivere sempre meglio la nostra consacrazione alla missione
Mi sono offerta replicatamente a Gesù per tutto ciò che vorrà da me. Sento vivo desiderio di santità e più chiaramente comprendo il mio nulla
La vita missionaria, per essere feconda di bene, deve modellarsi sulla vita Eucaristica di Gesù nel Santo Tabernacolo.
Se il missionario è uomo di fede, quante grazie può allora ottenere per sé e per le anime che gli sono affidate, quante grazie può immagazzinare per condurre felicemente a porto i suoi progetti, per far prosperare le sue apostoliche imprese!
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