Ho trovato vicino al Tabernacolo la forza di cui avevo bisogno, ho sentito nella preghiera e nell’abbandono a Dio un impulso nuovo, un desiderio intenso di non lasciare nulla di intentato.
M. Igilda
Ho trovato vicino al Tabernacolo la forza di cui avevo bisogno, ho sentito nella preghiera e nell’abbandono a Dio un impulso nuovo, un desiderio intenso di non lasciare nulla di intentato.
M. Igilda
Il piccolo seme era stato gettato umilmente, e la grazia di Dio lo aveva fecondato.
Mi sono offerta replicatamente a Gesù per tutto ciò che vorrà da me. Sento vivo desiderio di santità e più chiaramente comprendo il mio nulla
Quando il missionario ha compiuto i suoi giri di missione e si ritira nel capoluogo del suo distretto, di quanta pace, di quanto silenzio e tranquillità egli gode! Quanto a lungo trattenersi allora con il Signore che è là nel Tabernacolo della sua chiesetta, che è là principalmente per Lui!
Confido in te, mio Dio, fai Tu della mia vita un piccolo strumento nelle tue mani per la salvezza delle anime.
Vivere una vita semplice e senza pretese, felici di essere ciò che siamo.
Il fervore della vita di un missionario, la sua attività regolare, sapiente, industriosa, instancabile, la gioia inalterabile della sua vita e la sua perseveranza nel lavoro, pure in mezzo a privazioni, traversie e difficoltà, sono sempre il risultato di una vita di fede.
La vita missionaria, per essere feconda di bene, deve modellarsi sulla vita Eucaristica di Gesù nel Santo Tabernacolo.
Conserviamo sempre dinanzi alla nostra mente la visione dell’opera tanto grande che aspettiamo noi, così piccine, così indegne, e facciamo sì che l’attesa valga a santificarci sempre più. M. Igilda
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