La missione popolare svoltasi a Lanuvio dal 5 al 13 aprile, organizzata dai Padri Missionari Oblati (OMI), ha visto la partecipazione attiva di diverse congregazioni religiose, giovani e laici, tra cui le nostre novizie. Il tema ispiratore “Ti stavo aspettando” ha guidato giorni intensi di evangelizzazione e condivisione. Attraverso visite alle famiglie, momenti di ascolto della Parola e di preghiera comunitaria, le nostre giovani hanno vissuto un’autentica esperienza di annuncio nel quotidiano.

Doni ricevuti: testimonianza, gioia e incontro

L’esperienza ha donato alle giovani missionarie testimonianza, gioia e incontro autentico. Come racconta Anna, è stato “un grande dono il poter essere testimone, condividere la gioia e instaurare un buon rapporto con la gente”. Marina ha sottolineato la bellezza del “partecipare come popolo di Cristo” e incoraggiare l’incontro con Gesù. Pavithra ha sperimentato la gioia nel donarsi totalmente, mentre Audette ha trovato fiducia e coraggio nel lavoro collaborativo tra congregazioni.

Valentina ha sintetizzato l’esperienza con le parole di Padre Clemente Vismara: “La vita è bella se donata con gioia”. Per Tithi, alla prima esperienza missionaria, è stata l’occasione di ricevere il dono dell’amicizia e accrescere “l’ardente desiderio di annunciare”.

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Sfide affrontate: porte chiuse e cuori lontani

Il cammino non è stato privo di difficoltà. La sfida maggiore sentita soprattutto da Anna, Audette e Johanna è stata rappresentata dalle visite alle famiglie, dove molte persone non hanno aperto le porte per vari motivi: impegni, disinteresse, timore, appartenenza ad altre religioni, non conoscenza della missione popolare.

Marina ha trovato difficile “incontrare persone che si sono allontanate dalla fede”, comprendendo che “è necessaria pazienza e che solo Dio può operare un cambiamento nel cuore dell’uomo”, mentre per Pavithra, che proviene dall’India, la sfida principale è stata la lingua.

Valentina ha faticato inizialmente con “l’affidarsi completamente”. È stata una continua sorpresa, non sapendo chi avrebbero incontrato o come si sarebbe svolta la giornata. Tithi ha dovuto superare la sua timidezza in un posto nuovo con persone sconosciute.

Testimonianze che toccano il cuore

Ogni novizia è stata colpita da testimonianze di fede autentiche. Anna ha notato come nei centri di ascolto della Parola molte persone abbiano parlato dei doni ricevuti dal Signore, sottolineando che “anche il sorriso, l’ascoltarsi, l’aiutarsi, l’avvicinarsi alle persone sono talenti”.

Marina racconta di una mamma incontrata durante una visita familiare: “Un tempo molto attiva in chiesa, dopo essersi ammalata anni fa, ha visto gli amici scomparire”. Dopo averla ascoltata e invitata a partecipare alla preghiera, con grande sorpresa si è presentata il giorno dopo ed è stata felicissima. Marina ha compreso che “chi ha fiducia in Dio attraverso la preghiera sperimenta la sua presenza e liberazione”.

Audette è stata colpita dalla testimonianza di “una signora anziana con il marito malato da tanti anni”, che ha trovato forza e speranza nelle persone vicine, mantenendo fede e fiducia in Dio. È rimasta impressionata dal vedere “persone con buoni rapporti tra vicini” che si aiutano reciprocamente.

Johanna è stata toccata dalla condivisione di una coppia, Fabio e Sabrina, che hanno messo insieme i loro doni per “costruire cristianamente la famiglia”, coltivando “con attenzione la piccola fede ricevuta come dono prezioso da Dio”.

Una parola da portare nel cuore

Al termine dell’esperienza, ogni partecipante ha portato con sé una parola significativa. Anna ha scelto “felicità”, Marina “gioia di scoprire”, riconoscendo che tutto dipendeva “solo dalla grazia di Dio”. Pavithra e Audette custodiscono entrambe la frase “Ti stavo aspettando”, che dona loro forza e speranza.

Valentina ha scelto “Gratuitamente”, riconoscendovi lo stile di Dio, mentre Tithi porta “la gioia e l’amore per la missione”. Johanna ha scelto “Accoglienza e Amicizia”, sentendosi accolta sia tra i missionari che tra la gente.

Un’esperienza che continua

La missione si è conclusa con le celebrazioni della Domenica delle Palme, ma i suoi frutti continuano a maturare. Come ha testimoniato Annibale, un fedele della parrocchia: “Un’esperienza meravigliosa che accresce la fede, il desiderio di convivenza e l’amore reciproco.”

Attraverso le sfide dell’incontro in un mondo spesso indifferente, questa esperienza ha generato doni inaspettati, rivelato la forza della fede nelle storie quotidiane e lasciato parole cariche di significato che continuano a risuonare ben oltre i giorni della missione.

Sr. Emanuela Nardin, comunità Direzione Generale

 

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