Che malattia terribile è mai questa? Bisognerebbe ch’io non sapessi pensare più alle missioni, ai missionari; oh, allora sarei troppo infelice perché avrei distrutto in me ciò che forma lo scopo della mia vita.
M. Igilda
Che malattia terribile è mai questa? Bisognerebbe ch’io non sapessi pensare più alle missioni, ai missionari; oh, allora sarei troppo infelice perché avrei distrutto in me ciò che forma lo scopo della mia vita.
M. Igilda
Confido in te, mio Dio, fai Tu della mia vita un piccolo strumento nelle tue mani per la salvezza delle anime.
Iddio ci benedica, ci conforti, c’incoraggi, ci santifichi: siamo sue, pronte a lavorare per Lui, com’Egli vorrà, quando vorrà, dove vorrà. Dobbiamo davvero aspettare «colla lampada ben fornita d’olio e accesa» perché, forse quando meno ce l’aspettiamo, giungerà il Signor nostro per condurci con Lui a lavorare nella Sua Vigna. M. Igilda
Non lasciamo passare l’occasione di fare atti di umiltà, di semplicità, di dolcezza e di carità sorellevole
Cercavo di sacrificare ogni mio desiderio, qualunque piccola soddisfazione, per far compagnia ai missionari nei disagi della loro vita apostolica. Soffrire per loro, soffrire con loro. M. Igilda
Mi sono offerta replicatamente a Gesù per tutto ciò che vorrà da me. Sento vivo desiderio di santità e più chiaramente comprendo il mio nulla
La vita è bella perché tutto è una manifestazione della benevolenza di Dio.
Siamo missionarie e come tali dobbiamo essere pronte a tutto pur di concorrere alla salvezza delle anime e all’avvento del Regno di Dio sulla terra.
La santità non è un privilegio di pochi ma un dovere per tutti gli uomini di buona volontà. Ho deciso di incominciare a vivere. M. Igilda
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