LA PARTENZA SI FONDA SULLE SPALLE DI CHI RESTA.
Espose loro un’altra parabola, dicendo: “Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il piĂš piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è piĂš grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami “.
La vita della Chiesa può essere forse definita come una successione di granelli di senape. Granelli di fede e fiducia in Dio che prendono carne nella vita di ciascun cristiano e che, portando frutto, diventano dimora per altri.
La disponibilitĂ di San Pietro, ad esempio, quel suo dire âSignore, lo sai che ti voglio beneâ, quel suo accettare la proposta di essere a guida della Chiesa, pur in mezzo a fallimenti, tradimenti e incertezze, è stato il primo dei tanti granelli di senapa che costellano la vita della Chiesa. Un granello di senapa che è cresciuto, è diventato piĂš grande delle altre piante dellâorto, è ora un albero accogliente per tanti che si preparano a spiccare il volo.
Fra questi tanti anche io, anche noi, dieci partenti per la missione dei diversi istituti missionari ad gentes che il 1° ottobre 2019 abbiamo ricevuto il mandato missionario e il crocifisso da papa Francesco, in occasione dellâapertura del mese missionario straordinario 2019.
Ă stato in quei tre minuti di processione nella luminosa e maestosa basilica di San Pietro, andando verso il Santo Padre Francesco e portando la bandiera del mio paese di destinazione, il Bangladesh, che ho sentito limpida sgorgare dal mio cuore la gioia dellâessere missionaria, la grazia di poter scegliere questa vita, di andare incontro allâamore di Cristo per me. Ed è in quello stesso momento che ho potuto intuire come la partenza missionaria sia intimamente legata alla fedeltĂ della Chiesa, alla coerenza di chi resta.Â
Quella fedeltà fragile e ferita di Pietro a Cristo è figura della fedeltà di Cristo alla sua missione in obbedienza al Padre, e prende carne oggi fra gli altri in quella di Papa Francesco al suo ministero, dando forza, sostegno e appoggio a ciascuno di noi, nel momento di spiccare il volo verso la missione.
La nostra disponibilitĂ a partire si fonda su quell’abbandono della Chiesa in Cristo, su quella stabilitĂ senza la quale saremmo tutti schegge impazzite in cerca di traiettorieâŚ
Dio ci ha affidato i suoi beni piĂš grandi: la nostra vita, quella degli altri, tanti doni diversi per ciascuno. E questi beni, questi talenti, non rappresentano qualcosa da custodire in cassaforte, rappresentano una chiamata: il Signore ci chiama a far fruttare i talenti con audacia e creativitĂ . Dio ci domanderĂ se ci saremo messi in gioco, rischiando, magari perdendoci la faccia. Questo Mese missionario straordinario vuole essere una scossa per provocarci a diventare attivi nel bene. Non notai della fede e guardiani della grazia, ma missionari. (Papa Francesco, omelia 1 ottobre 2019)
Grazie Papa Francesco, nellâincontrare te e la testimonianza della tua vita, abbiamo prova tangibile di quellâamore per Cristo che tutti ci spinge, e ci chiama a partire e restare, vivere e morire, accogliere e dare la vita.
Sr. Lorenza R Radini, Italia > Bangladesh